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Il mare color veleno

 Il libro inchiesta "Il mare color veleno" - Indagine su uno dei più grandi disastri ambientali del paese, di Fabio Lo Verso, giornalista, Membro di un consorzio internazionale dei giornalisti d'inchiesta in Europa,  Fazi Editore, deve essere assolutamente letto per conoscere il dramma dell'inquinamento nel tratto tra Augusta e Siracusa, comprendendo Priolo e Melilli, il cosiddetto "quadrilatero della morte" dove le industrie del petrolchimico diffondono i loro veleni, causando un numero spropositato di morti per cancro.
Lo Verso racconta con uno stile incalzante e dettagliato : " In questi trenta chilometri di costa, cosparsi e intrisi da Augusta a Siracusa di materie tossiche di ogni tipo, è stata confezionata un bomba ambientale e sanitaria che è esplosa, silenziosamente...."
Le industrie, fonte di lavoro, hanno creato morte.
Filo conduttore del libro è Don Palmiro Prisutto, il testardo arciprete della Chiesa Madre di Augusta, ora rimosso, che con le sue battaglie, fra le quali la lettura alla messa, ogni 28 del mese, dei morti di cancro, ha reso il dramma  conosciuto a livello internazionale.
" L'incontrario di Don Abbondio..." lo definisce con acutezza l'autore.
Lo Verso racconta, racconta...e il lettore è coinvolto sempre di più....
Racconta come quell'angolo di terra sia devastato dall'inquinamento, come quel mare che Tomasi di Lampedusa definiva " mare del colore dei pavoni" è diventato il " mare color veleno", come le emissioni nocive di quei "comignoli" che si ergono devastando il panorama della rada di Augusta, si mischiano all'inquinamento della falda acquifera....racconta di come improvvisamente, a Priolo, uscì benzina  dal rubinetto dell'acqua, racconta del dramma di una popolazione che abitava in un paradiso terrestre e che poi è stata avvolta da una nuvola di fumo e paura.
Paura di morire di cancro, ma anche di perdere il lavoro, paura delle denunce di Don Palmiro , parroco amatissimo, ma che molti concittadini chiamano " quello lì" perchè con le sue denunce allontana i turisti, perchè hanno paura di perdere il lavoro con le ritorsioni delle industrie.
Lo Verso racconta delle battaglie delle vedove che sognavano di trascorrere il tempo della pensione con il proprio marito e se lo sono visto strappare dal cancro, racconta di vecchi pescatori che amano il loro mare più di se stessi, perchè  dal mare traevano la vita con la pesca ed ora lo guardano sconsolati.
Racconta di medici coraggiosi che hanno scoperto il legame fra bambini nati malformati e inquinamento.
Racconta dell'illecito dei rifiuti, di inchieste affossate, di veri colpevoli che non sono mai venuti fuori, della responsabilità di Enichem, diventata in seguito Syndial, del dilemma terribile degli abitanti  di quel tratto di costa, che non vogliono perdere il lavoro, ma l'unica alternativa possibile è morire di cancro.....
Le fotografie di Alberto Campi immergono il lettore ancora di più nella preziosa inchiesta.
Lo Verso sottolinea la necessità delle bonifiche, ancora una volta "urlata" da don Palmiro, e,  improvvisamente parla di Fenicotteri rosa che sono tornati a nidificare nella spiaggia di Priolo.
" Sembra quasi un miracolo ....c'è da rimanere attoniti di fronte allo spettacolo surreale degli uccelli trampolieri che affondano il becco nelle acque salmastre a poca distanza dalle fabbriche...."
Il miracolo lo fanno, a volte, libri come " Il mare color veleno" che denunciano, raccontano, diffondono ingiustizie e drammi di chi viveva, forse, nel posto più bello del mondo e che il Dio Denaro ha distrutto.

Un gran bel libro!






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