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Boy scout?

Lasciare il mare di Fregene, dopo un week end con amici in mezzo alla natura, ad adorabili cani, a profumi primaverili, al sole che si rinforza aspettando di esplodere, è un distacco malinconico.
Mi avvio con la mia amica alla fermata Cotral, in attesa del pullman che ci riporta a Roma, "ciacolando" sulle belle giornate trascorse in allegria, preludio dell'estate.
Il pullman arriva in orario, l'autista ci fa cenno di salire al centro, evidentemente è pieno.
Sono pullman comodi, solitamente veloci, anche se a volte rischiano di essere troppo affollati, ma di solito i posti a sedere ci sono per tutti, anche se può capitare che qualcuno rimane in piedi.
Questa volta non è così.
Una "squadra" di boy scout ha riempito il pullman, ragazzi e ragazze, dai 14 anni in sù all'incirca, siedono sui sedili, occupati anche da voluminosi zaini.
Diventa complicato andare a timbrare i biglietti perchè alcuni di loro affollano il corridoio.
Arrivo all'apposita macchinetta con difficoltà. La mia amica rimane vicino alla porta, si appoggia alla sua valigia.
Tornando indietro vedo un sedile con due zaini, chiedo che siano spostati per sedermi e faccio cenno all' amica di raggiungermi per alternarci al posto a sedere. Mi guardo intorno pensando che sia naturale per qualche ragazzo o ragazza alzarsi e cedere il  posto alla mia amica.
Ma non è così.
Parlano fra di loro, come è naturale fra ragazzi, incuranti dei miei numerosi cenni all'amica ( siamo entrambi "grandi"), per dividere il posto  conquistato. 
Seduto sui gradini un uomo di colore con la stampella in mano.
Copio da google sotto la voce scout: " Fondamentali sono principi come solidarietà. altruismo. legalità, democrazia, antirazzismo per aiutare chi vive in situazioni di marginalità e disagio. Si coronano....gli insegnamenti educativi che in modo, prima giocoso poi avventuroso, sono stati messi alla base del percorso scout....."
E' chiaro che il "disagio" mio e della mia amica non era di  "grave"entità, ma un gesto di gentilezza ed educazione, un posto ceduto era doveroso da parte di chi ha fatto l'attenzione verso l'altro la propria bandiera.
Una signora, con un caschetto di capelli bianchi, scesa con noi esclama: " che viaggio!"
Eh sì, che viaggio! Un'occasione mancata per i boy scout!




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