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Agostino, il fascino del vero

S. Agostino, un santo colto e sofferente, nato a Tagaste, città africana, algerina, un figlio, Adeodato, avuto a 17 anni,  ha attraversato con grandi dubbi la strada della Conversione, diviso fra spiritualità e desideri materali, forse più di altri santi, racchiude la parte solare e quella oscura che è in ogni uomo.
Un Santo particolare, che ha attraversato il mondo in lungo e largo per capire, per approfondire la lotta fra il bene e il male, un santo umano che cercava di "toccare" il cielo e lo ha fatto, ma il cammino è stato lungo e difficile.
In questi giorni le celebrazioni che ricordano il 1300esimo anniversario della traslazione del corpo di Agostino dalla Sardegna a Pavia che lo ricorda e lo festeggia. Il 26 Febbraio a Pavia giornata evento con la presentazione della monografia :" Agostino, il fascino del vero" dei "Luoghi dell'infinito", mensile di Avvenire, fra gli autori  M. Cacciari, F. Cardini, G.Caruso, N.Cipriani, P.Cormio, R.Crotti, M. A. Crippa, F.Gasti, A. Ghisalberti, S.Givone, V.Grossi, M.T Mazzilli, M. Morciano, D. Pagliacci, E.Pontiggia, R. Ronzani, F.Zanzottera.
Renata Crotti, docente di Storia Medievale, scrittrice, giornalista, Presidente della Commissione storico- artistica del Comitato "Pavia Città di Sant'Agostino", in occasione della presentazione  della monografia ha raccontato la translatio del corpo del Santo amatissimo a Pavia, col fascino della parola e l'eleganza che le appartengono :"...il rapporto diretto con la comunità pavese si evidenzia anche nel ruolo di co- patrono della città che Agostino divide con Siro e Teodoro, invocati dai Pavesi nei momenti drammatici, come quando nel 1522 in seguito all'assedio dell'esercito francese la città fece ricorso alla intercessione dei tre co patroni. A ricordo del benefico ricevuto con la liberazione dall'assedio fu posto nella chiesa di San Teodoro il grandioso affresco dove la città, rappresentata a volo di uccello. è difesa dai tre santi co-patroni...."
L'arrivo a Pavia del corpo di Sant'Agostino  voluto fortemente da Liutprando, re dei Longobardi, diventa un evento di grande impatto popolare. La translatio avvenne tra il 722 e il 725, probabilmente il 723  e la Prof.ssa Crotti ricorda, citando alcune fonti..." tutti i pavesi, maschi e femmine andarono al fiume chiamato Ticino e accompagnarono il feretro al monastero chiamato Cella Aurea...."
Le città coinvolte nella "translatio" sono Cagliari e Pavia, passando per Genova. 
Perchè questo desiderio così prepotente  di salvare il corpo di S. Agostino dai barbari, dai mussulmani e poi dai Vandali?" 
Un re, un vescovo ed un santo....."  diventano i protagonisti di quegli anni, la "translatio" diventa l'evento fondamentale a Pavia......
Interessante anche la Mostra Filatelica Sant'Agostino e Pavia: Milletrecento Anni, a cura di Fabrizio Fabrini
S. Agostino rivela la sua santità anche nell'amore e nella condivisione che trova nel desiderio che il suo corpo sia salvaguardato per poter essere oggetto di culto e di speranza.
""Homo viator" in vita e anche dopo morte...."come lo definisce la Professoressa Renata Crotti nell'evento che si è tenuto a Pavia e che è un tuffo nella grandezza che può raggiungere l'animo umano: S. Agostino.






 


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