Una famiglia di Alessio Zucchini, giornalista del Tg1, conduttore, è un libro "visivo".
Può capitare, quando ti affidi alla lettura di un libro, che le immagini non si compongano nella tua mente, non "vedi" il libro. Invece la scrittura incalzante e brillante di "Una famiglia" trasformano il racconto in immagini chiare e precise appassionando il lettore: mi sono trovata a voltare le pagine con foga.
"Una famiglia", edito da Mondadori, racconta di una famiglia di Mafia.
Ma non solo, parla di rapporti di sangue, di questo legame silenzioso che si crea fra i componenti di una famiglia, della quale però possiamo allontanarci per carattere, per scelte di vita non condivise perchè non capiamo più il linguaggio che accomuna: perchè parliamo un'altra lingua.
Così è per Paola, la figlia di Domenico La Paglia, boss della 'ndrangheta che si ribella e fugge dalla Calabria, dal paesino di Pietranera, per andare a Milano ed entra nel mondo della moda come hair stylist in una grande maison di moda italiana, non sa neanche cosa significhi, ma si lancia nel lavoro con determinazione e coraggio pur di allontanarsi da quel mondo che odia.
Ha due fratelli Santo e Matteo, il più piccolo.
Paola è una donna bella, caparbia, seducente, orgogliosa di essere scappata da una famiglia che appartiene alla 'ndrangheta, lontana anni luce dalla suo modo di essere.
Ma la notizia improvvisa della morte di Matteo la fa tornare in Calabria, vuole capire cosa sia successo, chi e perchè ha ucciso il fratello prediletto?
Alessio Zucchini, ci porta con il suo racconto in un vortice crescendo di emozioni, rabbia, ma anche angoscia, che non distoglie dalla lettura , anzi, la rende più potente per la capacità dell'autore di descrivere i personaggi e il mondo che li circonda, in modo talmente dettagliato, da far tuffare il lettore in una lettura appassionante: facendolo diventare tutt'uno con la pagina.
Una realtà dove il male vuole travestirsi da bene: " Qui fanno tutti come dico io. Perchè questa gente sa chi sono, mi conosce. Tu li riempi di merda, io li aiuto" urla Domenico La Paglia alla figlia Paola.
Paola vuole capire, capire di più, capire non solo il mondo mafioso, le loro leggi crudeli, ma i sentimenti che muovono gli uomini capaci di massacrarsi.
La bellezza della Calabria, il lungomare di Reggio Calabria, Soverato, Rosarno, Pietranera fanno da sfondo alla brutalità della Mafia e l'autore da ancora più incisività al racconto dividendo il libro non in capitoli, ma in "giorni" : giorno 1, 2, 3.....fino a 30.
E' vivere, giorno dopo giorno, la realtà della Mafia calabrese delineata dalla bellezza dei luoghi, una contraddizione che rende più avvincente il romanzo.
"La famiglia" pur raccontando la tragedia, le aberrazioni della Mafia, non riesce ad essere amaro, forse perchè attraversato dalla figura di Paola che vuole capire.
" Un romanzo senza redenzione, senza lieto fine..." lo definisce l'autore, ma un romanzo da leggere e rileggere, perchè finchè c'è voglia di capire c'è speranza.
Un gran bel libro, ma anche un bel film....( potrebbe essere...)
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