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Laggiù qualcuno mi ama

"....ho sempre trovato bello il cinema di Massimo Troisi perchè ha la forma della vita..."
Così dice Mario Martone all'inizio del suo bellissimo " Laggiù qualcuno mi ama" il docufilm che racconta Massimo Troisi, morto troppo presto, poco più che quarantenne, per colpa del suo cuore malato, dopo aver finito le riprese di "Il postino".
Ed è proprio vero il cinema di Troisi racconta personaggi e situazioni così radicati nella vita, maschere che riportano a Totò, o come racconta sempre Martone, voce narrante, alla "nouvelle vague" del cinema francese, a Truffaut.
I suoi personaggi sono impregnati della sua purezza. Forse è questo l'incanto che ci regala.
Il docufilm intervalla interviste a brani dei film di Troisi,  la maestria di Martone rende il racconto soave e intenso, commovente e ironico e soprattutto apre ad un desiderio grande che Troisi sia ancora con noi, che ci regali ancora la sua genialità, il suo candore, la sua bravura.
Anna Pavignano ( che ha scritto il docufilm con Martone) è stata per dieci anni compagna di Massimo Troisi in amore e in scrittura  anche dopo la fine del loro rapporto, sceneggiatrice di "Ricomincio da tre", "Scusate il ritardo", " Le vie del Signore sono finite", "Pensavo fosse amore e invece era un calesse", "Il postino" ....intervistata da Martone racconta episodi di vita e di lavoro con Troisi e la " chicca" che porta nel film:  una registrazione della voce di Troisi raccolta in un nastro e che esce da un registratore degli anni ottanta commuove e fa ridere allo stesso tempo, facendoci sentire Troisi fra di noi in modo palpabile.
Il film si snoda con testimonianze preziose Paolo Sorrentino, Ficarra e Picone, Goffredo Fofi, Francesco Piccolo...la stima, l'amore verso questo straordinario artista lo si legge negli occhi brillanti di tutti loro quando ne parlano.
Troisi è stato anche regista e, come dice Sorrentino, "un bravissimo regista", anche se la critica ha un pò trascurato questo aspetto. I brani dei film dell'attore, fanno ridere come quando sono usciti, colpiscono per la loro attualità e per la loro poesia.
E' da sottolineare come sono "disegnati" i personaggi femminili: donne femminili, ma forti, soprattutto amate e rispettate come gli uomini veri sanno fare, Troisi non tralascia mai l'educazione e la gentilezza nel rapporto con loro. L'uomo "padrone" non esiste nella sua cultura e nei suoi film.
La sua napoletanità diventa universale.
Il docufilm è stato presentato alla Berlinale 2023 in occasione dei 70 anni che Troisi avrebbe compiuto in questi giorni, ed ha avuto grande successo come lo sta avendo al box office, segno di quanto sia amato e di quanto manchi.
...."Io vado verso la vita".... la voce di Massimo Troisi, si amplifica come un 'eco e si lascia la sala con l'impressione che continui a farlo..... a vivere con noi.....

Un gran bel film!



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