Quando chiudi il libro dopo aver letto le ultime righe e ti viene il desiderio di saperne di più sul personaggio appena raccontato, allora significa che il libro ha fatto centro nel tuo cuore e nella tua mente.
E questo avviene con "Ennio l'alieno, i giorni di Flaiano" di Renato Minore e Francesca Panza, edito da Mondadori.
Ennio l'alieno, perchè in realtà chi è il grande Flaiano? giornalista? narratore? sceneggiatore? umorista? critico cinematografico? pittore? Sembra che qualsiasi definizione gli vada stretta...
Ed anche il bellissimo documentario di Fabrizio Corallo, andato in onda in questi giorni su Rai Uno, sceglie un titolo di estraneità " Ennio Flaiano, straniero in Patria".
Il racconto del libro si dipana con estrema fluidità come la scrittura di Flaiano che vince nel 1937 il Premio Strega alla sua prima edizione, con "Tempo per uccidere".
Ma il successo non lo rende felice: " Nella notte del trionfo, Ennio un pò stordito e un pò malinconico, si allontana verso casa, il passo clandestino di un alieno che gira tutto solo per la città......"
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poi l'incontro con il cinema e soprattutto con Federico Fellini per il quale sceneggia capolavori ." Luci del varietà", " Lo sceicco bianco", "I vitelloni" , "La strada", "Il bidone", " Le notti di Cabiria", " La dolce vita2 "8 e 1/2", "Boccaccio '70" , "Giulietta degli Spiriti".
Ma tutto questo è storia, quello che colpisce ed esce fuori dalle pagine di Minore e Panza è la corposità intellettuale di Flaiano unita alla dimensione umana caratterizzata da una ricerca dell'amore e piegata dalla sofferenza della malattia della figlia Luisa detta Lè-Lè, colpita da un encefalopatia grave che farà dire a Flaiano da Giovanni Bollea : "Vivrà, ma la malattia l'ha colpita e resa invalida per sempre".
Ed allora sarà l'amore che farà vivere Lè-Lè, decidono i genitori.
Flaiano è sposato con Rosetta Rota, una donna brillante, laureata in matematica frequenta il gruppo di Via Panisperna, ma Rosetta abbandona tutto per dedicarsi prima al marito e poi alla figlia, il suo è il destino di molte donne, ma Francesca Panza ha voluto fortemente, come ha raccontato nella presentazione del libro organizzata dalla Mondadori nella bella sala delle Colonne nella Galleria Nazionale d'Arte Moderna a Roma, che nella copertina del libro ci fosse la fotografia di Ennio Flaiano con la moglie Rosetta, quasi per restituire il giusto valore a questa donna.
Gli aforismi di Flaiano colpiscono tutti per la loro verità, acutezza e ironia, paragonabili a quelli di Oscar Wilde autore che lui amava moltissimo, come ricordano gli autori.
Due gli episodi che portano il distacco da Federico Fellini e la fine della collaborazione con il regista. Uno nel 1964 quando Flaiano si ritrova relegato in classe turistica nel viaggio verso Los Angeles per ricevere l'Oscar di 8 e 1/2 mentre Fellini, Masina e Milo viaggiano in prima classe. Flaiano ritiene responsabile Fellini dell'episodio ma soprattutto non perdona al regista un'insofferenza verso Lè- Lè che culmina con una frase. "Ma perchè non la rinchiudono??"
Flaiano ama scrivere, e lo fa magnificamente, ma nulla gli da pace..alieno, tormentato, sofferente Minore e Panza ricordano la conclusione a cui giunge il grande scrittore: la via non può essere che l'amore....." L'amore che comincia da sè e va verso gli altri, che comprende i giorni, comprende il tempo che abbiamo vissuto, comprende gli amici che abbiamo abbandonato, che sono morti, comprende le persone che abbiamo conosciuto, comprende anche le persone che non conosciamo".
Grande Flaiano!
Un gran bel libro!
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