"Brado", di Kim Rossi Stuart è un bellissimo film incentrato sul rapporto padre e figlio, che racconta anche di libertà, questo sentimento meraviglioso e difficile da insegnare.
Renato, un bravissimo Kim Rossi Stuart, vive in un ranch, " Brado", con i suoi cavalli, piegato su se stesso da un matrimonio finito che lo fa ancora soffrire e da un tormentato rapporto con i figli, soprattutto con Tommaso, Saul Nanni, il 23enne attore già grande per la sua bravura, che lo va a trovare, dopo la rottura dei rapporti, pregato dalla sorella Viola, in seguito ad una caduta da cavallo di Renato con la conseguente rottura del braccio.
Tommaso è un equilibrista dell'edilizia, ripara edifici con complicate acrobazie, ma decide di aiutare il padre, chiamato scherzosamente dai vicini: " Il Clint Eastwood dei poveri", ad allenare Trevor, un poderoso cavallo, per una difficile gara.
Fra i due riaffiorano i vecchi conflitti e la difficoltà di rapporti: Tommaso rimprovera al padre l'incapacità di uscire dal fallimento matrimoniale, la durezza nei suoi confronti.
Renato si difende: " Ti ho fatto da madre e da padre.....ti ho insegnato a cavartela in tutte le situazioni della vita...."
In realtà il forte legame che lega il padre e il figlio non si è mai spento e riaffiora nello svolgimento del racconto.
Un rapporto complicato, ma indissolubile. Tommaso ha sofferto per il rude carattere di Renato, lo accusa di essere privo di tenerezza, ma scopre anche che Renato gli ha insegnato qualcosa di insostituibile: il rapporto con i cavalli, la capacità di essere felice cavalcando, ha imparato a fare suo il senso di libertà dell'animale, il padre gli ha fatto scoprire un piacere inebriante e difficilissimo: la libertà.
Un sentimento che molti non scoprono per tutta la vita, che molti genitori sono incapaci di trasmettere ai figli, privandoli di qualcosa di essenziale.
Tommaso accusa Renato di voler dominare, essere un Dio, ma a volte un figlio vorrebbe che un padre fosse un Dio, con la risposta a tutte le domande nella complicata strada dell' imparare a vivere.
La bellissima regia di Kim Rossi Stuart accompagna l'evolversi dei sentimenti fra padre e figlio, emozionando e commuovendo, anche nelle scene " coraggiosamente" dure , fino alla riscoperta della tenerezza fra i due, in realtà sempre esistita anche se mascherata.
Brava anche Barbora Bobulava, la moglie nevrotica di Renato, ma bravi tutti.
Molto belle le musiche di Andrea Guerra che sottolineano l'intensità del film.
Un gran bel film!
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