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Ti mangio il cuore

 Ti mangio il cuore, il bel film del bravissimo Pippo Mezzapesa, è una storia di mafia, di vendette, di odio, incastonato fra due "luminosità": l'inizio  ( la nascita di un amore) la fine ( la salvezza dalla mafia).
Il film si ispira alla vera storia di Rosa Di Fiore, prima pentita di mafia, ed è tratto dal romanzo d'inchiesta di Carlo Bonini e Giuliano Foschini.
Si parla della mafia del Promontorio del Gargano, dove due famiglie, i Malatesta ed i Camporeale lottano per il controllo del territorio e dopo anni di uccisioni sembrano arrivati ad una pace grazie alla mediazione della famiglia Montanari.
Ma fra  Marilena, la moglie di Santo Camporeale e Andrea Malatesta, il figlio di Michelle Malatesta, scoppia una passione che i due non vogliono e non possono trattenere.
Sembra di rivivere la faida fra Montecchi e Capuleti della ben nota storia di "Romeo e Giulietta", ma la lotta diventa efferata, i crimini di mafia si susseguono in un crescendo di violenza e Pippo Mezzapesa ben descrive e racconta, avvalendosi di un adattissimo bianco e nero, l'orrore della mafia, la trasformazione di persone come Andrea Malatesta, che sembra un mite uomo innamorato, in un essere capace di qualsiasi atrocità.
Una bravissima ed intensa Elodie interpreta Marilena, calandosi perfettamente nei panni prima di moglie e madre, poi di amante appassionata.
Ma bravissimi tutti: Francesco Patanè, Tommaso Ragno, Francesco Di Leva, Michele Placido, Brenno Placido, Lidia Vitale  è Teresa Malatesta, la moglie di Michele ed interpreta magnificamente il ruolo della "capofamiglia", della donna forte e brutale all'interno della famiglia di mafia.
Pippo Mezzapesa, con la sua impagabile regia, riesce a far entrare lo spettatore all'interno della storia, dando una visione cruda e reale della mafia e facendo sopportare anche le scene più crudeli: non è distogliendo lo sguardo che si vince questa terribile piaga.
Ti mangio il cuore, è stato presentato alla 79° Mostra del Cinema di Venezia, nella sezione Orizzonti.
Rosa Di Fiore, pentita di mafia, ha vinto la sua battaglia, parlando, trasformando la crudeltà in fratellanza.
L'ha vinta anche Elodie/ Marilena con la sua interpretazione. 
L'ha vinta Pippo Mezzapesa  raccontando con coraggio e intensità quello che non bisogna dimenticare, con le uniche armi in possesso: parlare, denunciare, sempre.









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