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Il Ticino racconta Pavia

Navigare il Ticino, rivivere la sua storia vivace ed interessante nel millennio del Medioevo che va dal V al XV secolo, risalire le sponde del fiume che bagna Pavia e che tanta parte ha avuto nella vita dei pavesi, immergersi nelle attività, nei mestieri, che hanno popolato il fiume, è un incanto che ci ha permesso la Prof. Renata Crotti con la sua relazione "Il Medioevo dei Mestieri sulle acque del Ticino"  nell'ambito degli incontri culturali del "Ticinum Festival", all'interno della Festa del Ticino, l'interessante iniziativa organizzata dal Comune di Pavia dal 2 al 18 settembre scorso.
Renata Crotti, già docente di Storia Medievale all'Università di Pavia, giornalista, scrittrice, Segretario dell'Associazione Laureati Università di Pavia, con una profonda e attenta conoscenza della materia  ci racconta l'affascinante storia del  fiume, portatore di ricchezza e di cultura.
" Da sempre c'è stato un rapporto simbiotico fra il fiume e il popolo di Pavia" dice " Ticinus il fiume, Ticinum il nome della città che nei primi tempi dell'età carolingia assume il nome di Papia, idest Ticinum....."
Petrarca, che aveva navigato il fiume da Pavia a Padova, scrive all'amico Boccaccio: " Il Ticino stesso scendendo con le sue anse liete e correndo a congiungersi con il Po, lambisce i piedi delle mura, e con il suo impeto......vivifica tutta la città.....".
L'acqua è da sempre portatrice di vita, di movimento, e la Prof. Crotti, con la sua relazione, rende perfettamente l'importante funzione del fiume, facendo rivivere le figure che lo hanno popolato, ridando l'importanza che ha avuto e che riproduce la vita trascorsa.
"Un vero e proprio microcosmo si è formato  sull'acqua..." racconta  " viabilità fluviale, attività ittica, strutture molitorie con un gran numero di mulini, lavandaie e cercatori d'oro....."
Ferree organizzazioni corporative dettavano le leggi di convivenza :" Esistevano associazioni di mestiere che a Pavia venivano chiamate paratici che garantivano la lealtà tra i soci, reciproca protezione, corretto svolgimento delle operazione, fino ad affermare un monopolio della professione, ogni paratico aveva uno statuto e i trasgressori delle regole erano soggetti a pene pecuniarie fino ad arrivare all'espulsione dal paratico....."
Non si può quindi prescindere dalla lealtà dell'essere umano nello svolgimento corretto del proprio lavoro: non si può essere professionisti se non si è persone per bene, sembra essere il monito dello Statuto che lega i diversi mestiere.
I Pavesi, lavoratori instancabili, attenti all'altro , ancora una volta si rivelano maestri di vita...
La relazione della Prof Renata Crotti approfondisce l'attività ittica " ...i pesci del Ticino erano i migliori e i più sani dalla Lombardia ed i prezzi  erano calmierati  durante il tempo di quaresima essendo il consumo del pesce fortemente favorito dagli obblighi imposti dai precetti della chiesa, si mangiava di magro per 140 giorni l'anno....."
Il mestiere umile della Lavandaia si innalza ad una prima forma di imprenditoria femminile ante litteram, come coglie giustamente la Prof Crotti sempre consultando i suoi preziosi documenti " Clara lavandaria e Anna lavandaria  con la sua collaboratrice Dona che dimora nella casa.....Altre donne erano impegnate nel settore tessile che traeva linfa dal fiume azzurro: le tele e i lini lavati con l'acqua del Ticino diventano così bianchi che nulla sembrerebbe più bianco per questo la donna che si dedica a questo mestiere viene detta imbiancatrice."  
La navigazione del Ticino, termina con un mestiere che non sospettavamo in quelle acque: i ricercatori d'oro, le pagliuzze d'oro di cui le acque del fiume erano ricche  " Pavia è stata per secoli sede di un importante zecca sita in Piazza Grande San Nicolò della Moneta..." ricorda Renata Crotti " ed è stata anche punto di concetrazione del grande commercio di lusso in diretto collegamento con Venezia..."
Abbiamo navigato, risalito il Ticino, incontrato pescatori, ammirato i mulini, "chiacchierato" con lavandaie e cercatori d'oro, ma soprattutto abbiamo nutrito e arricchito la nostra testa e il nostro cuore con la storia di Pavia grazie all'intenso, circostanziato, interessantissimo racconto della Prof. Renata Crotti.


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