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Partire, tornare

 Lasciare la spiaggia, il mare. 
I passi di chi passeggia sulla battigia sembrano più felpati, più lenti, si attardano sulla spiaggia quasi a rendere più lungo il piacere di sentire la sabbia sotto i piedi: l'inverno è lungo bisogna tenere bene a mente tutti i dettagli che ci aiuteranno a superarlo. 
Smetto di crogiolarmi al sole che cala più velocemente, ancora un bagno, ancora una nuotata, mi fermo sulla riva il mare che lambisce i piedi: è un richiamo forte, una frescura che calma il calore del sole, che avvia all'impatto più definitivo con l'acqua.
L'inizio dell'estate sembra un attimo fa, e in un battibaleno arriva il momento di riprendere le abitudini quotidiane.
Ma la salsedine, l'odore ed il rumore del mare son entrati dentro di noi pronti a trasformarsi in tesori dove abbeverarsi d'inverno, insieme alle voci ed alla quotidianità degli amici, al loro calore, alle serate che  seguono il ritmo dell'estate, per dimenticare i pensieri, per non soffermarsi su un mondo che sembra avere perso la rotta.
Mi volto a guardare l'eterno gioco di due bambini sul bagnasciuga: i castelli di sabbia.
Ridono, si divertono a chi lo fa più bello, saltano felici sulla spiaggia.
Un gioco semplice, fatto di acqua e sabbia, supera la tecnologia nel rendere felici i bambini, finchè giocheranno con la sabbia c'è speranza per l'umanità.
Il vento fa dimenticare il grande caldo di questa estate che non dava tregua neanche al mare, rende le onde più "musicali". 
Tutto diventa un tesoro dentro di noi, per assaporarlo quando in inverno è troppo buio.
L'estate precipita, ma manda ancora i suoi segnali, sicuramente potrò "rubare" altre giornate, altre nuotate, altri profumi, altro calore di amici...ma ora devo lasciarli....
Roma mi accoglie.
Il calore tropicale è passato, sembra contenta di vedermi, ed io sono contenta di vederla.
Nonostante la bellezza di quello che ho lasciato, Roma è la mia città, eterna e bellissima, con le sue difficoltà rimane ineguagliabile: la città più bella del mondo.
Partire, tornare, l'eterna giostra della vita.
Si sospira quando si parte e si sospira quando si torna, perchè sempre e comunque si lascia qualcosa, pezzetti di noi nell'eterna ricerca della felicità.



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