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L'importanza dell'ironia

Non posso fare a meno dell'ironia.
Sono nata e cresciuta sapendo affrontare con leggerezza anche i momenti critici e difficili della vita: "Forza e coraggio" diceva mio padre "e non smettere di saper ridere".
In Rai, poi, dove ho svolto il mio lavoro per più di trent'anni, ho avuto la fortuna di lavorare con persone che dell'ironia e dell'umorismo ne hanno fatto una bandiera per poter esprimere al meglio la loro professionalità, la fatica e l'attenzione che il lavoro dell'autore e del giornalista richiede. Erano note le continue battute e l'empatico umorismo di Brando Giordani, direttore di Rai Uno con il quale ho lavorato a lungo, così come famosa era la continua "verve" di Claudio G. Fava, Capostruttura di Rai Due, un bellissimo rapporto di amicizia ci ha uniti, incontrarlo per i corridoi della Rai era una gioia tanto sapeva far ridere con il suo umorismo, capace di allontanare la tensione di una giornata lavorativa particolarmente pesante e di far apparire i corridoi della Rai meno grigi. I suoi aneddoti erano esilaranti.
Personalità di spessore culturale e umano straordinario, giornalisti che hanno creato una televisione nuova, vitale, all'avanguardia, che dovrebbe essere studiata da chi vuole affrontare questo mestiere meraviglioso e difficile, per le innovazioni che ha portato. Sono sempre grata a loro che mi hanno scelta come collaboratrice ed amica: mi hanno insegnato un principio fondamentale nella vita la serietà umoristica ed ironica, quella che ti insegna a combattere, sempre.
Anche adesso scelgo e sono circondata da amici che dell'ironia hanno fatto un valore, chi si prende troppo sul serio, rivela spesso un atteggiamento poco costruttivo e intelligente verso la vita e il creato.
"L'ironia è l'affermazione della superiorità dell'essere umano su quello che gli capita" con questa straordinaria frase di Romain Gary gli Agitatori Culturali Irrequieti Gian dei Brughi, annunciano la serata evento "Lì era ancora giovedì" a Sussisa,  una frazione di Sori, a pochi passi da Genova,  l'8 luglio alle 21.30,  nell'Anfiprato Counfaunè, dove verranno lette pagine della letteratura ebraica per scoprire quanto la vita può essere salvata dall'ironia.
Gli Agitatori hanno centrato, ancora una volta, un argomento di importanza vitale con la loro acutezza, e ci incitano a riflettere ed a riscoprire il segreto dell'ironia che insegna a vivere.
Sì a vivere, non a sopravvivere, perchè il mondo è pieno di "sopravissuti" non dalle terribili tragedie delle guerre e dell'Olocausto, sopravvissuti a se stessi, all'incapacità di affrontare e superare le proprie paure diventando "morti viventi".
Romain Gary, scelto con eleganza culturale dagli Agitatori per "guidare" la serata, termina un suo bellissimo libro "La promessa dell'alba" con una chiusa grandiosa :
"Ho vissuto".
Gli Agitatori Culturali Irrequieti, con il loro amore per la vita, lanciano un messaggio profondo e potente con questa serata sotto le stelle: affondiamo le mani nella vita, "ce la possiamo fare" anche quando sembra il contrario, ironia ed umorismo sono l'arma vincente.



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