Lo ricordo con molta chiarezza: avrò avuto sette o otto anni, in una spiaggia brasiliana avevo preso il "bicho do pè" ( il cosidetto animale del piede), un animaletto fastidioso che penetra sotto pelle e causa un insistente prurito: deve essere bruciato con il ghiaccio bollente ( in quegli anni si faceva così, ora ci saranno altri metodi).
Mio padre mi accompagnò all'ambulatorio, gli diedi la mano fiduciosa ed un pò impaurita. Il medico fu bravo, veloce, fasciò la piccola bruciatura e mi disse: "puoi rimetterti il calzino e la scarpa".
Guardai perplessa mio padre che annuì, rimisi calza e scarpa e mi alzai temendo il dolore della camminata: " Prova" disse mio padre "se ti fa male ti prendo in braccio".
Passetto dopo passetto riuscì a camminare ed orgogliosa e vittoriosa sorrisi a mio padre.
La volontà di stare bene ed il non piangersi addosso mi avevano aiutato.
Da una banalità a qualcosa di più grave, non ci sono dubbi: nessuno si vuole ammalare.
La salute è una priorità assoluta, ma delicati equilibri psicologici, oltre la fisicità, hanno il loro ruolo quando la malattia ci aggredisce ed allora si va dal medico per rassicurarci, curarci, guarire.
Il medico diventa la figura fondamentale che non solo deve guarirci, ma "capirci".
Ancora una volta gli Agitatori Culturali Irrequieti Gian dei Brughi, colgono questo delicato problema nella serata evento "Umori in esquilibrio" del 23 giugno, primo "Appuntamento Siderale" della stagione a Sussisa, frazione di Sori, ad un passo da Genova, al prato Confaunè, alle ore 21.00.
Dall' influenza ad una malattia più grave entra tutto in gioco: l'apparato immunologico, il quadro clinico, l'ereditarietà, ma soprattutto la testa e il cuore, quel delicato equilibrio psicologico fra mente e fisico che costituiscono la nostra integrità.
Le raffinate tecniche innovative e futuristiche della medicina non devono far dimenticare il cuore e l'anima della persona che va a farsi curare, le sue ansie e le sue paure.
Si può prevenire la malattia anche insegnandoci a non ammalarci?
Gli Agitatori Culturali Irrequieti se lo chiedono con la loro acuta percezione delle cose del mondo e si avventurano nel mondo della scienza e della letteratura facendoci partecipe di questo affascinante argomento nella notte di S. Giovanni che vuole salutare il solstizio d'estate ricordandoci che l'uomo, con la sua volontà, la sua intelligenza, può aiutare se stesso accompagnando il medico che lo cura nella sua integrità di essere umano.
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