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Elena Pongiglione: un'Artista Doc, una Genovese Doc

A Genova l'odore del mare è in ogni angolo della città e, addentrandoti nei vicoli, ti senti accompagnata dai naviganti che quel mare lo hanno solcato, dai loro occhi che guardano avanti sempre, anche se nel loro sguardo c'è il passato di chi quel mare lo ha conosciuto e lo conserva gelosamente nel cuore.
E così è quando entri nella casa, nel cuore di Genova, dell'artista Elena Pongiglione Fava, pittrice, scrittrice, illustratrice di raro talento: un'atmosfera di antico e moderno ti avvolge, gli occhi, acuti, vivaci di chi è Grande per la sua arte, ma anche per la rara persona che quell'arte racchiude ti accolgono: gli occhi di una persona gentile che, a 88 anni, continua a regalarci opere preziose sempre più amate ed acclamate ed a scrutare l'orizzonte con lo sguardo sapiente e sicuro del marinaio che conosce la navigazione.

Rm Signora Elena Pongiglione, perchè dipinge?
Ep  Me lo sono chiesta tante volte. Ma perchè un gatto miagola? Perchè gli viene spontaneo. Potrebbe cinguettare, o che so, abbaiare oppure gracidare....E invece no: miagola. E io disegno. E' una cosa che è difficile da spiegare, che viene fuori così, dal cuore, dall'anima. Forse è meglio non chiederselo.

Rm Quando è nata questa passione?
Ep  Mi raccontano che ho disegnato prima di parlare. Pare che le mie prime parole io le abbia rivolte, seccatissima, alla mia "tata" Mafalda, che tentava di indurmi ad inghiottire una certa pappa che ai miei tempi rappresentava il top e andava per la maggiore: era giallastra e richiamava alla mente le peggiori memorie ripugnanti che apparivano alla mia giovane memoria. Questo non potevo sopportarlo..e sono esplosa in tutta la mia indignazione con una serie di ingiurie, chiare, esaurienti, correttamente articolate, incredibili per i miei primi mesi di vita. E' stato il mio primo gesto di ribellione, al quale ne sarebbero poi seguiti numerosi altri. Ma c'è un documento della mia vita che continua a meravigliare i miei conoscenti: i miei spaventevolmente profetici disegni di guerra. Da me eseguiti ( datati da mio padre intorno ai 4/5 anni) che con lucida percezione, rappresentavano i disastri, le tragedie, il dolore, le lacrime della imminente seconda guerra mondiale. La guerra era cominciata da pochi mesi fra trionfalistici squilli di orgogliose fanfare e tamburi di guerra. E non avevo ancora vissuto la tragedia di quel primo bombardamento a Recco, con la tragica immagine degli abitanti, delle mie compagne di scuola, povere statue ricoperte di quella terra ricaduta sui loro corpi, tutte vittime innocenti. Ma questo è un ricordo che mi fa male al cuore.

Rm  Ha trascorso la sua infanzia a Framura, delizioso borgo a ridosso delle Cinque Terre, anni fondamentali per la sua arte.....
Ep  Framura dove sono approdata nel 1935 portata trionfalmente dentro una cavagna, che allora era chiamata pomposamente "port-enfant" infiochettata di rosa (colore che ho sempre detestato), paese magico, dal quale ho sempre respirato quell'aria marina di fascinosa dimensione densa di curiosità, di invenzioni, di scoperte, di profumi di erbe selvatiche, di quei rumori che costituiscono quella che è la mia essenza.

Rm Come nasce un disegno, una pittura?
Ep  Non nasce: mi esplode dentro. E' qualcosa di irrefrenabile che si impadronisce di me. E mi coinvolge come il vento di mare.

Rm  Lei ha fatto innumerevoli Mostre di successo, quanto è importante il giudizio del pubblico?
Ep  Credo di essere il più severo e spietato giudice di me stessa. Spesso il pubblico cerca di convincermi della validità delle opere che espongo, travolta da mille dubbi. Ma cosa si intende poi per successo, il consenso, la popolarità, la fortuna, il favore del pubblico?

Rm  Il suo libro "Favole di Framura" è accompagnato da una bellissima lettera di encomio di Italo Calvino, cosa ha provato quando l'ha ricevuta?
Ep  Resto sempre stupefatta e incredula...Impiego parecchio tempo a rendermi conto se è uno scherzo e se l'indirizzo è giusto...

Rm E' stata per moltissimi anni sposata con l'indimenticabile Claudio G. Fava, giornalista, scrittore, dirigente Rai, critico cinematografico, una persona geniale, ma "impegnativa" come convivono due genialità? Una delle due deve soccombere? Ha dovuto fare passi indietro?
Ep Posto che esistessero due genialità a confronto, ammesso per certa quella di ClaudioGi, e traballante, tribolatissima e sconquassata la mia, la Natura ci scodella brutalmente di pulcini soverchiati da nidiate più dotate o aggressive...La Natura è crudele. Passi indietro? Beh forse piuttosto " cadute" o più esattamente " Lanci dalla Rupe Tarpea".

Rm Signora Pongiglione, lei ha vissuto molti anni a Roma per seguire suo marito, Capostruttura di Rai 2, come ricorda la Rai di quei tempi?
Ep  Mi ricordo che ho cotto certe focacce genovesi, alla salvia e al rosmarino e le ho portate, caldissime e senza preavviso, insieme a certe freschissime bottiglie di "Cinque Terre Bianco" nell' ufficio di mio marito per festeggiare il suo insediamento. Si è sparso subito nel corridoio del palazzo un certo profumo per cui si è fulmineamente materializzata nell'ufficio una turba di colleghi (era mezzogiorno) interessatissimi a saper quando avremmo festeggiato qualche altro evento. Ebbene questo è il ricordo del mio primo ed unico approccio personale in Rai. In seguito ho preferito starmene alla larga, intimidita dall'andirivieni di cinguettanti consorti dei funzionari, bellissime e scicchissime, di fronte alle quali parevo una lumaca campagnola senza guscio. In seguito è stata una sorpresa conoscere parecchi colleghi di ClaudioGi, colti, preparati, intelligenti, davvero illuminati di cui serbo un bellissimo ricordo.

Rm I suoi racconti, le sue pitture, i suoi disegni hanno spesso una una vena umoristica, Lei possiede questa qualità anche nella vita, me lo lasci dire....
Ep  La mia vena di humor? Cosa pensate che mi ha fatto sopravvivere fino ad oggi?

Rm  Parliamo di amicizia.... Cosa la fa decidere di diventare amica di una persona?
Ep E' qualcosa di improvvisa, impalpabile sensazione. Irrefrenabile ventata di affinità elettive, che certo qualche volta mi ha ingannato e, in qualche caso, si trattava di vento di fognatura abilmente travestito da spray deodorante. Ma, mio malgrado, sono una rustica genovese e la mia amicizia è per la vita.

Rm  I suoi amici la chiamano la "Pongi" come è nato questo delizioso modo di chiamarla? E il suo cognome che origini ha?
Ep  E' nato ai tempi della prima elementare. Il mio cognome, abbastanza lungo, era meglio abbreviarlo in "Pongi" più veloce da pronunciare e più diretto a destinazione...E tale mi è rimasto.
Il Prof. De Felice, con il quale ho avuto il piacere di conversare, mi ha spiegato che con probabilità il mio cognome, in origine Ponce de Lèon ( poi Pons de Leòn) è appartenente a famiglia spagnola ugonotta passata in Languedoc ai tempi delle persecuzioni degli ugonotti, stabilitasi poi a Tour, dove esiste ancora il cognome Pongiglione: al bureau di un albergo hanno chiesto a mio fratello se fosse parente della famiglia omonima residente tuttora a Tour! Mah....

Rm Signora Pongi, lei disegna molto i gatti, ne ha una stupenda in casa, Tin, il calore di un animale può sostituire quello di un essere umano?
Ep  Non ho mai considerato i gatti "animali", ma strepitosi amici capaci di incredibili possibilità affettive e di grande sensibilità e tenerezza. Io la chiamo amicizia. Ho ricevuto più calore, affetto, amicizia da certi gatti che da certi parenti. Quando Dio ha avuto pietà di me mi ha mandato una gatta.
Certo, c'è gatto e gatto, e per noi umani c'è individuo ed individuo chi è più dotato e chi meno. E come "esseri viventi" non faccio mai l'errore di confondere fra loro i Sentimenti. A ciascuno il suo.

Rm  Genova , la città della sua vita, come si può raccontarla ? ....e qual è la vera anima dei Genovesi?
Ep  Genova è difficile da raccontare. La si vive,  la si respira, nella citta, nell'aria, nella sua "vera"gente. Il poeta Giorgio Caproni ce ne parla come non lo ha saputo fare nessun altro....
                                       
                                            Genova città intera.
                                            Geranio. Polveriera.
                                            Genova di ferro e aria,
                                            mia lavagna, arenaria.
                                            Genova città pulita.
                                            Brezza e  luce in salita.
                                            Genova verticale,
                                            vertigine, aria, scale.
                                            Genova nera e bianca.
" Le streghe allegre" 2020 di Elena Pongiglione 



"Duello aereo" disegnato nel 1937 da Elena Pongiglione 

Tin kyan Tze, detta Tin, la gatta di Elena Pongiglione



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