Farti vedere "angolazioni" della vita che a volte non consideri, ma che rivelano la vera essenza della vita è la bellezza del cinema: farti scoprire qualcosa di nuovo.
Un eroe, il bellissimo film di Asghar Farhadi, il regista iraniano vincitore di due Oscar come miglior film straniero con "Il cliente" e "Una separazione", racconta la storia di un uomo mite e gentile, finito in carcere per un debito. Durante una licenza premio, trova una borsa piena d'oro che decide di restituire cercando, con difficoltà, chi l'aveva persa. La storia si snoda in un susseguirsi di eventi che fanno di Rahim, il protagonista, prima un eroe, per poi passare a bugiardo calcolatore.
In realtà l'onestà e sincerità di Rahim è chiara, ma non fermano la maldicenza dovuta anche all'invidia della meritata fama di eroe, ma soprattutto non scalfiscono la bontà e la gentilezza di Rahim interpretato da un bravissimo Amir Jadidi.
Le bugie di cui è accusato sono in realtà dovute a circostanze della vita e non a desiderio di imbrogliare.
Rahim sperava durante la licenza premio di convincere il suo debitore a ritirare l'accusa, se non avesse compiuto l'atto eroico di restituire la borsa, avrebbe potuto pagare in parte il suo debito. Ma proprio da quell'atto cominciano i suoi problemi.
Le giravolte della vita sono tante e quasi mai in favore della lealtà, si fermano all'apparenza non vanno oltre, non scavano nella complessità dell'essere umano.
Ottimo il cast: Mohensen Tanabandeh, Sarina Farhadi...ma bravi tutti.
Il film, girato a Shiraz, trasporta lo spettatore nella realtà iraniana, nella quotidianità della vita, nella profonda religiosità, mescolata ad un uso moderno dei social, raccontata con abilita' e intensità da Asghar Farhadi.
Un eroe ha vinto il Grand Prix Speciale della Giuria al 74° Festival di Cannes e corre come Miglior film Internazionale per gli Oscar 2022.
Il sorriso finale di Rahim/Amir Jahid è il degno finale di un gran bel film!
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