"Volevo fare il medico....." così comincia il bellissimo docufilm su Ennio Morricone "Ennio. Il Maestro" di Giuseppe Tornatore e un piccolo brivido ti pervade la schiena, abbiamo rischiato di non avere un compositore della grandezza di Morricone, continua " ma mio padre ( trombettista) mi ha avviato alla carriera musicale divenni trombettista e poi mi avviai alla composizione in conservatorio....." Sospiro di sollievo per il pericolo evitato.
La grandezza del grande compositore appare fin dalle prime immagini, i suoi esordi nelle canzoni più "leggere": " In ginocchio da te " "C'era un ragazzo che come me.... " "Non son degno di te".. Gianni Morandi " "Abbronzatissima" .....Edoardo Vianello, "Se telefonando" Mina.... " Sapore di sale"... Gino Paoli.... e non solo per l'indiscussa bravura musicale, quel cercare note che solo lui ha saputo trovare, quell'armonia nel mescolare i suoni, ma anche per l'umiltà con la quale si racconta quasi stupito del successo e della sua capacità...
"E' stato il primo ad "arrangiare" le musiche al testo, "creava" le canzoni..." ricorda Morandi.
Un genio assoluto che ci ha regalato, con il suo sodalizio con Sergio Leone, colonne sonore come "Un pugno di dollari" , "Qualche dollaro in più", " Cera una volta in America".....in un crescendo che il film testimonia accuratamente catapultandoci nelle musiche che sono diventate la colonna sonora della nostra vita.
L'intervista che Giuseppe Tornatore, legato al Maestro da 25 anni di amicizia e collaborazione artistica, svolge con indubbia bravura, è intercalata da brani di film e testimonianze di grandi, registi, attori, compositori, che lo hanno conosciuto e con lui hanno lavorato da Sergio Leone, a Quentin Tarantino, da Clint Eastwood a Roberto Faenza, Dario Argento, Sergio Sollima, Marco Bellocchio, Carlo Verdone, Vittorio Taviani, Lina Wertmuller, Oliver Stone, Enzo Castellari, Bernardo Bertolucci, Nicola Piovani, cantanti come Gino Paoli, Zucchero e Laura Pausini, Quincy Jones, Bruce Springsteen, Caterina Caselli......portano la loro testimonianza estasiati davanti al Genio.
Il film si snoda con intensità e spesso Morricone si commuove ricordando, perchè la musica è emozione e nessuno come il Maestro ha saputo trasmettercela: sembra quasi stupito di avere raggiunto il successo perchè per lui l'importante era la musica, crearla, non raggiungere il successo.
Quando fu contattato da John Huston per la colonna sonora di "La Bibbia", dice con negli occhi il piacere infantile e nello stesso tempo il timore di qualcosa di grande, quasi abbassando il tono della voce : " mi diede l'incarico..." Incarico che dovette rifiutare per precedenti contratti....
Gli Oscar ricevuti ( alla carriera nel 2007 e per "The Hateful Eight" di Quentin Tarantino nel 2016), il rapporto strettissimo con la moglie Maria, i suoi concerti, la sua musica, i suoi occhi che continuano a mantenersi umili e profondi fino alla fine della sua vita, la sua voce che sembra non prendersi sul serio, sono elementi che Tornatore ha saputo rendere presenti e che hanno reso il racconto indimenticabile.
Come dice Bernardo Bertolucci " La sua musica seduce, avvolge, rimane nella tua testa....."
Rimane, per sempre.
Un gran bel film da non perdere!
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