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Paolo Piazza: la passione della Medicina, dietro le quinte di Uno Mattina

Gli ottant'anni del Prof.Paolo Piazza non hanno scalfito la sua bravura, ma soprattutto la sua amabilità, signorilità e simpatia.
Mi accoglie nel suo studio a Roma nei pressi di Villa Borghese dove continua ad esercitare la sua professione nonostante sia in pensione. Lo conosco da molti anni, dai tempi in cui collaborava ad "Uno Mattina" ed è rimasto per me un amico oltre che un'eccellenza della Medicina.
La  sua semplicità nell'accoglierti mi ha sempre fatto pensare che per il Prof. Piazza la priorità sia aiutarti, poi risolvere il tuo problema, anche se le due cose sono strettamente connesse.

Rm Professor Paolo Piazza, medico chirurgo, specializzato in Dermatologia, lei è stato uno dei Primari dell'IDI, L'istituto Dermatologico dell'Immacolata di Roma negli anni novanta /duemila, l'Ospedale dove arrivavano da tutta Italia per curarsi le malattie della pelle, un incarico di prestigio, ma certamente faticoso, che esperienza è stata?
Pp Senza dubbio un'esperienza molto dura, infatti a quei tempi la regola dell'ospedale, dal momento  che la gente veniva da regioni anche molto lontane, era che tutti i chiedenti visita che arrivavano al mattino, ed erano svariate centinaia, entro l'ora di pranzo dovevano essere visitati. Mantenere alta la qualità del servizio offerto con una simile quantità di gente non era facile, si rischiava di scivolare in una visita veloce e poco soddisfacente.

Rm Un Primario è come un direttore d'orchestra, deve "dirigere", non solo curare....
Pp Essere a capo di una struttura che comprende medici, infermieri, personale ausiliario, ognuno con i propri problemi, le sue giornate storte, la famiglia ecc. non è facile. Alzare la voce facendosi forte della propria posizione di comando sarebbe stato facile, ma non era la strada che io seguivo.
Mettersi a disposizione, ascoltare sempre tutti, riflettere e poi decidere, questo era il mio metodo.
E poi passare ogni giorno a trovare i ricoverati anche solo per una parola di conforto: la semplice presenza è fondamentale per un malato e me ne sono reso conto quando, inevitabilmente mi sono trovato in un letto d'ospedale in un'unità coronarica, sperando che il rumore dei passi che sentivo in corridoio fosse diretto verso di me.

Rm Ha sempre pensato di fare il medico?
Pp  E' stata una scelta direi obbligata. E' un dato di fatto che negli anni '60 il senso dell'obbedienza era sicuramente sentito dai giovani più di adesso. Io ho dovuto seguire le tracce di mio padre che era dermatologo, lavorando come lui all'IDI, nella Città del Vaticano ed allo studio, ma con il passare degli anni non me ne sono mai pentito.

Rm  Professor Piazza, lei è stato Consulente ad "Uno Mattina" lo storico programma di RaiUno occupandosi della seguitissima rubrica della Medicina . Un impegno ed una responsabilità notevoli, in cosa consisteva la sua collaborazione?
Pp  Alla metà degli anni '80 su RaiUno iniziò "Uno Mattina", trasmissione di successo visto che dopo 37 anni circa va ancora in onda. Mi fu chiesto da Piero Badaloni, mio amico da sempre, che era stato messo alla conduzione, di realizzare lo spazio per la rubrica di Medicina. Così è stato per 15 anni. Ogni giorno in diretta un medico, scelto da me assieme a due collaboratrici Rai, parlava di un argomento di grande interesse, sia medico che chirurgico. La rubrica ebbe subito un alto indice d'ascolto, inoltre cercavo sempre di far conoscere realtà ospedaliere e sanitarie di assoluta eccellenza per tutta Italia, non sempre conosciute in ambito locale come dovrebbe essere. 
Il fatto che la trasmissione fosse in diretta mi creava un pò di tensione, che peraltro è sempre stimolante.

Rm  Come riusciva a rendere il linguaggio medico "facile" ?
Pp  La cosa più difficile era rendere il linguaggio comprensibile a tutti, senza però cadere nella banalizzazione e senza spaventare. Suggerivo sempre ai colleghi che andavano in onda: " se devi usare un termine scientifico usalo, ma subito lo devi spiegare in modo comprensibile a tutti". Un autore, a questo proposito, un giorno mi disse: " se mia zia che abita in un paesino sperduto della Sicilia, vedendo la rubrica capisce di che si parla, allora hai fatto centro.".

Rm  Ha avuto altre esperienze televisive prima di "Uno Mattina"?
Pp  La mia esperienza televisiva in qualità di medico,  è iniziata come ospite medico ad "Italia sera", condotta da Enrica Bonaccorti e Piero Badaloni: ricordo che si parlava di Acne giovanile.
Per la prima volta mi trovai in uno studio televisivo in diretta: tutti si muovevano in una sorta di confusione organizzata fino a quando partiva la diretta. Allora era come se tutto si congelasse, non un rumore, un movimento: ne rimasi molto colpito. Poi fui chiamato per " Pronto Raffaella". Ho un ricordo molto nitido della Carrà: una donna che dominava il mezzo televisivo, tutto le ruotava attorno, una persona che sapeva con precisione cosa voleva e che cosa il pubblico si aspettava da lei.

Rm  Come ricorda l'atmosfera in quegli anni ad "Uno Mattina"?
Pp  Ricordo molto bene la redazione di Uno Mattina degli anni 90'. Il ticchettio delle macchine da scrivere ( si usavano quelle allora) le montagne di giornali e di carta sulle scrivanie e sul pavimento, i telefoni a filo bollenti che squillavano sempre...ma quando ci si incrociava di corsa nei corridoi c'era sempre un sorriso reciproco che addolciva la fretta e la tensione.
Ci si sentiva sempre in famiglia, e se c'era bisogno, tutti erano pronti ad aiutare un collega in difficoltà.
Inoltre ogni anno alla fine del ciclo di trasmissioni tutta la redazione si riuniva in un allegro incontro conviviale, che rinsaldava il senso di appartenenza alla grande famiglia Rai.

Rm  Professor Piazza, lei ha curato importanti personalità dello Stato, personaggi di spicco del mondo del cinema, scrittori di fama, alti prelati in Vaticano, con quale atteggiamento si è posto davanti a loro?
Pp  Ogni essere umano ha due lati, uno è quello ufficiale, con cui si presenta al mondo, l'altro è quello familiare, più intimo. Il medico quando si accosta ad un paziente entra in questa seconda dimensione, che rende tutte le persone uguali, dal più potente al più umile.
Nella mia vita professionale mi sono trovato di fronte a gente famosa del mondo della cultura, della politica, religiosa e dello spettacolo: alcuni di essi occupano ormai un posto nella storia. Ma il mio approccio da medico a paziente è sempre stato identico per tutti, questo era il mio modo di comportarmi. 
Certo quando mi trovavo di fronte a personaggi importanti, mi sentivo gli occhi puntati addosso.

Rm  La pelle ci "racchiude" adesso poi con la chirurgia estetica è balzata alla ribalta.....
Pp  La pelle è il biglietto da visita con il quale ci presentiamo ai nostri simili, quindi mal sopportiamo qualsiasi problema cutaneo. Inoltre tutti vogliono vivere più a lungo, ma nessuno vuole apparire vecchio. Ecco dunque la corsa per mantenere giovane il nostro aspetto, con risultati a volte grotteschi che sono sotto gli occhi di tutti.

Rm   Come aiuta un paziente a superare la sua malattia?
Pp   Secondo me ogni malattia va sempre considerata sotto un duplice aspetto: da una parte il versante fisico dall'altra quello psicologico, che a volte provoca grande sofferenza ( ad esempio una brutta acne in un adolescente, periodo molto delicato dal punto di vista psicologico) Si tratta di due aspetti strettamente collegati fra loro che si influenzano a vicenda, anzi alcune malattie della pelle sono direttamente provocate da stati di tensione emotiva che indebolisce le difese immunitarie.
Un bravo medico deve innanzitutto saper ascoltare, cosa che non sempre accade.
Questo ha già un valore terapeutico, a parte la prescrizione della cura.

Rm Professor Piazza quale mestiere avrebbe scelto se non avesse fatto il medico?
Pp   Il mio sogno è sempre stato quello di fare documentari sul mondo della natura e degli animali.
Il primo che mi ricordo era datato anni '50 ( allora ero bambino): " La valle dei castori" prodotto dalla Walt Disney. 
Rimasi affascinato nel vedere la perfetta armonia della natura, le sue leggi, il variare delle stagioni e mi sarebbe piaciuto immergermi in quel mondo, che oggi noi stiamo distruggendo, con le conseguenze che tutti conosciamo.

 Prof. Paolo Piazza negli anni '90 quando collaborava ad "Uno Mattina"


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