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Storia dell''Ospedale San Matteo di Pavia

Pavia ha una particolarità: è una città generosa.
Lo è stata in passato e continua ad esserlo. 
E' questa la sensazione  che si ha seguendo il racconto della Prof. Renata Crotti, già docente di Storia medioevale all' Università di Pavia e studiosa della storia delle istituzioni cittadine nate nel Medioevo (Università, Ospedale, Enti caritativi, Camera di Commercio, Monte di Pietà.....) nella bella serata organizzata il 15 ottobre, al Tennis Club di Pavia dalla Commissione Cultura.
La generosità pavese si manifesta ....
1) La costituzione della Confraternita istituita il 29 dicembre 1448 su sollecitazione del frate domenicano Domenico da Catalogna con lo scopo di fondare un nuovo ospedale, sul modello degli ospedali di Firenze e Siena.
La Confraternita era un "abbraccio" fra  ecclesiastici e laici, ricchi e generosi per per far sì che questo sogno avvenisse.
2) La cura del corpo e dell'anima "La prima pietra dell'edificio fu posata il 29 giugno 1449, ed il primo malato fu ricoverato il 23 giugno 1456....."  racconta la Prof.ssa Crotti che pone l'accento su come la cura del corpo e quella dell'anima erano strettamente congiunte. Infatti la tipologia della struttura architettonica dell'Ospedale era a croce, in modo che al centro ci fosse l'altare che permettesse ai malati di assistere alle funzioni liturgiche dai loro letti.
3) Anche la bellezza non  è stata trascurata. Fra Domenico di Catalogna volle che 1600 tavolette lignee raffiguranti volti e busti di meravigliosi angeli decorassero il soffitto dell'Ospedale creando l'Angelico Soffitto Stellato e questo perchè le sofferenze degli ammalati fossero allieviate guardando il bello.
4) La scienza e la guarigione. La Prof.ssa Crotti ricorda gli statuti dell'Ospedale, scritti nel 1451 da Fra Domenico, dove si sottolinea che l'ospedale " è stato istituito perchè vengano accolti i malati che possono essere curati e guariti grazie alla somministrazione di farmaci adeguati....non per accogliere indistintamente indistintamente deboli, pellegrini, poveri... 
L'importanza quindi della scienza finalizzata alla guarigione.
E questo fa molto pensare a come l'Ospedale ed i medici pavesi hanno affrontato il Covid. Sempre all'avanguardia nella ricerca e nella cura dei malati, con abnegazione e dedizione.
Un illustre pavese Camillo Golgi, Premio Nobel per la Medicina 1906, propose ai primi del Novecento una struttura Ospedaliera più nuova e moderna. Nell'Ospedale voluto da Fra Domenico e in quello proposto da Camillo Golgi (ancora una volta si stringe l'abbraccio fra laici ed ecclesiastici) sono state realizzate importanti scoperte scientifiche e terapeutiche. Le testimonianze sono custodite nel Museo per la Storia dell'Università di Pavia.
Sabato 23 ottobre l'Associazione Laureati dell' Università di Pavia (Segretario generale Renata Crotti), l'Ordine dei Medici e il sistema Museale d'Ateneo, hanno organizzato una visita guidata proprio in questo Museo per far conoscere la bellezza della scoperte della medicina pavese.
La Prof.ssa Crotti ci trascina con la sua competenza, il suo amore per la cultura,  nella conoscenza di cose che dobbiamo sapere per amare quello che Pavia ha saputo creare e donare all'umanità e continua a donare.....ricordandoci l'importanza dell'attenzione dell'uno verso l'altro.... della generosità....senza la quale non si va da nessuna parte.....

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