L'emozione della libertà ti inonda....
L'aria del mare, l'albero abbracciato e riabbracciato, il profumo dei tigli, l'aperitivo con gli amici, i sorrisi, il camminare, hanno un sapore di nuovo, sembra di riassaggiare tutto per la prima volta perchè, quando si è prigionieri di giuste costrizioni, manca l'ingrediente che rende la vita "vita": la libertà.
Liberi anche di godersi lo stare a casa perchè non si è costretti, liberi di non essere impauriti.
Il signore che aspetta l'autobus, una testa di capelli bianchi appena striati di grigio, gli occhi sorridenti dice all'occasionale vicino: " fra poco forse ci toglieremo questa "museruola" toccando la mascherina " non importa se ci vuole ancora tempo, siamo vivi.." E' vero" aggiunge l'interlocutore, "anche se pensare a chi non ce l'ha fatta fa piangere..." Per un attimo il sorriso si spegne sul viso del signore con la testa imbiancata e soggiunge " è stata una guerra, non è ancora finita, ci sono ancora dei focolai, noi siamo i reduci..."
Una signora si avvicina alla fermata, ha voglia di parlare, il vestito a fiori rivela un desiderio di ordine ed eleganza, le mani parlano però di fatica, dice con orgoglio rivolta ai due casuali amici: " con i risparmi ho rimesso a posto casa di mia madre, è anziana ha quasi 90 anni, ero terrorizzata che le capitasse qualcosa, ma se così fosse stato volevo che chiudesse gli occhi nella sua casa accogliente, per fortuna non è stata colpita dal maledetto virus....non ho più una lira (dimenticandosi dell'euro), ma sono felice....."
A Roma cominciano a vedersi i turisti, un'improvvisa gioia mi assale osservandoli, penso a quante volte li ho considerati quasi degli intrusi ed ho sbuffato: " Roma è piena di turisti....!" ed ora sono il segno di un inizio.
Due bambini giapponesi litigano nella loro incomprensibile lingua, capisco dai gesti che il maschietto vuole avere il privilegio di tenere in mano i biglietti dell'autobus, ma la femminuccia non arretra e si rivolge alla madre che ne dà uno per uno ponendo fine al bisticcio...I bambini, forse le principali vittime di questa pandemia, niente feste di compleanno, niente giochi con gli amici, niente sport... deve essere stato difficile per loro, ed allora quel litigio ha un inaspettato sapore di libertà.
Il 27 maggio ho inviato gli auguri di buon compleanno a Leo, il nipotino della mia amica Silvia Palleschi, l'ultimo, speriamo, festeggiato con una torta "finta" fra i compagni, sono ammesse solo le caramelle, il suo grazie, timido come un sospiro, ma allegro come un gioco, ha il profumo della libertà.
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