Passa ai contenuti principali

"Archeologia nella terra del vino"

 "Scavare" è una parola che racchiude mistero.
Si scava per conoscere l'anima nostra e altrui, si scava per portare alla luce il nostro passato, scoprire la vita di chi ci ha preceduto e  l'Archeologia diventa un'arte, una scienza preziosa.
La serata evento di lunedì 7 giugno " Archeologia nella terra del vino" organizzata e condotta, con chiarezza e profondità, da Renata Crotti, Segretario Generale Associazione Laureati Università di Pavia, docente di Storia medievale Università di Pavia, giornalista e scrittrice, insieme ai suoi illustri ospiti (Hellas Cena, ProRettore alla Terza Missione Università di Pavia, Marco Poggi, Sindaco di Rivanazzano, Lorenzo Vigo, Sindaco di Casteggio, che in realtà non ha potuto partecipare perchè, essendo medico, ha avuto una chiamata improvvisa, Elena Calandra, Ministero della Cultura, Prof. Stefano Maggi, Università di Pavia e Capoprogetto di "Archeologia nella terra del Vino", Dott.ssa Valentina Dezza, direttrice del Museo Archeologico di Casteggio)  ci ha regalato  stupore davanti alle meraviglie delle scoperte archeologiche in una terra altrettanto misteriosa e affascinante: l'Oltrepò Pavese.
Questa terra carica del sapore del suo magnifico vino, nascondeva segreti di muri di case ed oggetti, nella Valle di Staffora, scoperti casualmente da chi abitava nella zona e riferiti alle eccellenze competenti di Archeologia del territorio.
La scoperta casuale  " rivela l'importanza dell'appartenenza al territorio  ..."come racconta  Elena  Calandra, facendo poi nascere uno " spirito collaborativo fra gli archeologi  e chi abita e coltiva le terre, soprattutto quando hanno avuto la consapevolezza  che, con i nostri scavi, non creavamo danno..." prosegue il Prof. Stefano Maggi.
Ho conosciuto l'Oltrepò Pavese, più volte sono andata per realizzare servizi per " Uno Mattina" ed ogni volta mi appariva in una veste diversa, affascinante e gustosa come il suo vino, mistica nei personaggi incontrati nella Valle di Staffora, intraprendente, con una natura che sembrava avvolgerti in storie e leggende da scoprire...
Il progetto " Archeologia nella terra del vino" aggiunge un valore culturale immenso a questa terra perchè il percorso non si esaurisce nel patrimonio degli scavi, ma in un circolo che continua nella didattica, appassionando a questa scienza i giovani e culmina nel momento in cui i reperti fanno mostra di se nei musei, in particolare nel Museo Archeologico di Casteggio, che la giovane e brava Direttrice Valentina Dezza ha reso un fiore all'occhiello dell'Oltrepò Pavese. 
E' nel momento in cui la scoperta archeologica appartiene a tutti che il circolo si completa.
Un'altra bella serata evento ideata dalla Prof.ssa Renata Crotti, guida intelligente  e anima  dell'Associazione Laureati Università di Pavia,  che ci fa sentire patrimonio di un'umanità fragile, ma intensa.

Ecco il video dell' evento:



Commenti

Post popolari in questo blog

Matteo: un giovane "reporter"

Matteo Iacopini ha 15 anni, negli occhi la luce di un'intelligenza vivace, ma anche i barlumi di una fanciullezza appena lasciata : scuri e vivaci, scrutano l'intervistato, pronto ad ascoltare e, se è il caso, a ribattere. Sì perchè Matteo ha una passione, intervistare, raccontare: vuole essere un reporter. Ha cominciato per gioco a 13 anni,  andando con gli amici a Ponte Milvio, anzi a Ponte " Mollo" come lo chiama lui e i "vecchi" romani, quelli proprio "de Roma" e facendo le sue prime interviste. E adesso " per Matteo è diventato un lavoro" mi racconta il padre, l'Avvocato Luca Iacopini, da lui Matteo ha ereditato l'acutezza e la rapidità, ma sicuramente anche la mamma Valentina Temperini ha messo del suo in un figlio così "speciale". Studia, ma quel correre a cercare le curiosità, i pareri dei suoi coetanei  e dei passanti sui più diversi argomenti è diventata la parte centrale della sua vita, Matteo si considera un ...

Alla riscoperta del grande cinema a Fregene : la casa di Federico Fellini

  Percorriamo in bicicletta, Monica ed io, i vialetti di Fregene, alla ricerca della casa di Federico Fellini e Giulietta Masina, in Via Portovenere. Eccola! C'è un pò di emozione in noi, perchè tutto quello che riguarda il grande Maestro emoziona ed immaginare che, in un periodo della sua vita, abbia vissuto in questa casa, passeggiato nel giardino, pensato i suoi magici film, creato i suoi disegni ci fa muovere quasi con circospezione al di là del cancello, come se il Maestro fosse ancora lì e noi lo potessimo disturbare. Federico Fellini e Giulietta Masina misero su questa casa nel 1961, come racconta la stessa Masina a Costanzo Costantini. La grande coppia si innamorò di Fregene verso la fine degli anni cinquanta e decisero di comprarsi la casa dove trascorsero periodi sempre più lunghi. Diventata troppo piccola, perchè "affollata" dai moltissimi amici del mondo del cinema, nel 1966, comprarono un terreno dove costruirono una grande villa a due piani a Via Volosca 1...

BUONA SANITA': cronaca di un intervento chirurgico all'Ospedale Sant'Eugenio

Arrivo all'ospedale Sant'Eugenio di Roma con un po' di timore perché quando si entra negli ospedali non si sa mai quello che si può trovare, troppi episodi di malasanità ci hanno messo sul chi va là ed invece...Mi hanno chiamata per fare le analisi in vista di un intervento all'occhio ( cataratta). Puntuale alle 7.20 ( mi avevano detto 7,30) sono davanti alla stanza 12 del Reparto Oculistica diretto dal Prof. Romolo Appoloni. In un corridoio si aprono le stanze dove veloci e professionali infermiere ti chiamano, dopo averti dato l'apposito numeretto, per il prelievo del sangue, l'elettrocardiogramma e la visita oculistica. Mentre un paziente fa il prelievo, un altro esegue l'elettrocardiogramma e un altro ancora la visita oculistica. Tutto si svolge all'insegna dell'ordine e dell'organizzazione. Alle 8 ero fuori dall'ospedale notando come questa efficienza avesse trasmesso tranquillità, non solo a me, ma a tutti i pazienti, che comunque dov...