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Incontri a Villa Pamphili

 Un piccolo cane mi viene incontro abbaiando appena varco il cancello della Villa : " che razza è? " chiedo ai giovani ragazzi che lo richiamano quasi sgridandolo: " Un pittbull travestito da cihuahua" mi risponde sorridendo il ragazzo mentre la compagna annuisce, ridendo.
La frase mi mette allegria in questi giorni complicati, in effetti sembra un incrocio fra le due razze.
La villa è un incanto di colori, l'aria è fresca ma tersa e la gente cammina rispettosa, a distanza, godendosi l'esplosione della natura  in questo anticipo di Primavera : la voglia di libertà è tanta.
Continuo la mia camminata veloce abituale lungo i vialetti, il pallone di un ragaźzino mi arriva tra i piedi, glielo rilancio, mi sorride con complicità giocosa.
Le margherite, bianche, gialle, si mischiano nel prato con i bambini che giocano ma l'esplosione della fioritura degli alberi non è ancora arrivata.
E' difficile trattenere la voglia di normalità, giocare, ridere, camminare, correre senza pensare al dannato virus, eppure la gente ce la mette tutta per non farsi travolgere dallo sconforto, dalla stanchezza di un anno di Coronavirus.
L'aria è talmente frizzante che mette energia, arrivo allo spazio dove c'è l' albero che sembra aspettarmi, è un tiglio fra poco esploderà con i suoi fiori ed i suoi profumi, lo abbraccio come si abbraccia il proprio amore: è un gesto antico.
La camminata continua, arrivo al laghetto, un airone immobile bello e altero, sinuoso come un modello, spia l'acqua prima di tornare al suo nido, mi soffermo sulla panchina a fotografare, a poca distanza una giovane donna con la sua bambina che mi sorride con allegria, non posso fare a meno di complimentarmi con la mamma e chiederne il nome : " Alice" mi riponde e con naturalezza, come se non fosse il tempo a stabilire le amicizie, mi racconta pezzetti della sua vita. E' un pilota navigatore dell'Alitalia, adesso è a terra, non solo per la maternità , ma " perchè non si vola", le manca volare , anche se gode dello stare con la bambina, "e rischio la cassa integrazione" soggiunge.  Ferite profonde che il Covid ha creato, ma oggi anche lei, con lo sguardo fermo di chi è abituato a pilotare un aereo, i capelli biondi che le danzano sulle spalle tirati dalla bambina presa in braccio, ha solo voglia di sorridere, di ingurgitare quell'aria così pura da sembrare finta. Alice è felice e continua a sorridermi. La gente ha voglia di stare insieme, anche se a debita distanza, e arriva Viola quasi due anni, seguita dal padre, ha una piccola ferita superficiale  sotto il naso : "era con la mamma quando è successo" racconta il padre " se era con me apriti cielo, mi faceva a polpettine..." aggiunge ridendo e coinvolgendoci nella risata.
Voglia di ridere , di cose normali, quotidiane ...Riprendo il mio cammino salutando , la mamma di Alice ricambia il saluto , voltandosi verso la figlia:" la tua amica se ne va, salutala...." 
Si diventa amici facilmente quando la natura è complice con il suo splendore e la vita perde i suoi sussulti di cattiveria , la sua aggressività spasmodica.....forse almeno su questo il Coronavirus potrebbe portare ad una riflessione....


.....L'airone.....


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