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Santa Francesca delle Piaghe...dietro le quinte di "Uno Mattina"

Napoli è una città che amo molto, è dentro di me perchè  parte delle mie origini, è la terra dei mie nonni, Rosa Starace e Lorenzo Caccioppoli. 
Mi raccontava mia nonna Rosa, facendomi sognare mondi lontani di cui ero e sono orgogliosa, che il mio avo Catello Starace, armatore, originario di Castellamare di Stabia, possessore di una flotta di velieri, si rifiutò di mettere il motore sui suoi bei velieri, considerandoli rovina della  bellezza delle navi. Non so se fosse  una leggenda familiare, ma sicuramente rivela sia lo spirito della mia famiglia, profondamente cattolico e poco amante del denaro pur godendo dei privilegi della ricchezza, sia lo spirito napoletano immerso fra meraviglia e senso realistico della vita.
A Napoli ( la città dove ti accompagnano se chiedi un'informazione) sono tornata per realizzare numerosi servizi per la Rai ed ho incontrato sempre operatori , non solo eccellenti professionisti, ma con il cuore in mano, disposti a dare il massimo per la perfetta riuscita del servizio.
E così è stato quando realizzai per "Uno Mattina" un servizio a Santa Francesca delle Cinque Piaghe.
Il piccolo Santuario nel cuore di Napoli, in Vico Tre Re a Toledo, dove si svolge la Messa alle 7, 30 della mattina è una meta di pellegrinaggio per le donne che desiderano un figlio e non riescono a rimanere incinta. Una fila ordinata di donne, dopo la Messa, aspettano il loro turno per sedersi su una sedia apposita, nella sala attigua alla Chiesa ed una suora le benedice perchè il loro desiderio sia esaudito.
Era un servizio "al buio" per così dire , senza appuntamenti, solo una mail  per qualche informazione.
Alle  7.00, puntuali eravamo fuori la Chiesa, una Suora ci permise d'entrare, ma mi raccomandò la necessaria discrezione.  Assistemmo alla Messa, e salimmo nella sala preposta. 
Le donne, accompagnate da mariti, mamme o membri della famiglia venivano e vengono da tutta Italia. Con l'abilità dell'operatore che, con la telecamera a mano, era sempre presente e attento alle mie spalle, ci districammo in mezzo alla folla e riuscì a raccogliere testimonianze toccanti e sincere, delle donne che uscivano dalla sala, che, sorprese dalla mia presenza, non si sottrassero all'intervista inaspettata.
"Non rimanevo incinta...e dopo essere venuta  quì ho avuto due gemelli" mi disse una giovane siciliana  con le lacrime agli occhi. "Tutto può accadere, basta vedere le pareti della Chiesa tappezzate da fiocchi rosa e azzurri: un ringraziamento delle mamme per la grazia ricevuta..." mi disse un'altra che dopo  quasi dieci anni di matrimonio era rimasta incinta e cercava di avere  un altro bambino...Ed una ginecologa: "Non riuscivo, nonostante le cure, a rimanere incinta ed ho deciso di venire qui, nonostante sia un medico... ora aspetto un bambino e sono tornata per ringraziare..."
Quasi tutti i bambini, come dimostrano anche i  bigliettini di ringraziamento che accompagnano  i fiocchi, appesi alle pareti, sono stati chiamati Francesca o Francesca.
Uscendo nel vicolo con la troupe era difficile allontanare quell'atmosfera di commozione e sacralità, chi crede parla di miracolo, certo è che "Tutto può accadere" in questo nostro mondo, come mi disse la signora napoletana, e Napoli è la degna cornice di questa filosofia di vita.


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