Il pranzo di Babette del regista danese Gabriel Axel, è uno di quei pochi film dove non si perde l'atmosfera letteraria, anzi, si amplifica. Tratto dal capolavoro di Karen Blixen e riproposto, per la rassegna "Il gusto del cinema" nella piattaforma MioCinema, che da oggi si presenta con un rinnovato ed originale piano editoriale voluto dalla LuckyRed, sempre attenta agli appassionati di cinema in questi tempi difficili.
Rivedere il film è un vero e proprio piacere, per gli occhi, per la mente e...per il gusto.
Vincitore dell'Oscar come Miglior Film Straniero nel 1988, la storia di Babette, signora francese che si rifugia, povera, in Danimarca dopo tragiche vicissitudini politiche e familiari, disposta a governare la casa di due anziane signorine, in cambio della loro ospitalità , si dipana con una leggerezza inusuale nonostante la drammaticità della storia. Una inaspettata vincita alla lotteria permette a Babette di offrire alle sue salvatrici ed all'intera comunità un pranzo raffinato, portate interminabili, degne del migliore cucina, sapori e bevande sublimi.
Intorno a quel tavolo, al gusto di quel cibo si sciolgono, come per incanto, pregiudizi, dissapori, ed i commensali, che ritenevano il pranzo quasi opera del diavolo, si alzano con la consapevolezza che la materialità e la bontà del cibo li hanno resi più leggeri e capaci di vedere la propria meschineria, la convivialità della tavola li ha portati ad amare di più il proprio vicino, a vederlo con occhio più umano, e questo accade non solo perchè Babette ha cucinato piatti eccelsi, ma per la capacità che ha avuto di donare felicità con quello che sa fare: cucinare. Babette era stata una grande chef in un esclusivo ristorante parigino, ed ha voluto ringraziare le due signorine e l'intera Comunità per averla accolta e data un'altra possibilità di vita. Per fare arrivare dalla Francia quello che le avrebbe permesso di creare le prelibatezze, ha speso tutta la vincita, ma l'aver saputo donare le ha regalato un bene immenso, la serenità, che la perduta ricchezza non intacca.
L'amore, quello che dura tutta una vita anche nell'assenza, fa da cornice a questo film avvincente,
Stephane Audran è perfetta nei panni di Babette, capace di trasmettere le emozioni, le difficoltà della sua vita e di quei tempi, ma anche il piacere della buona tavola e la felicità di creare cibi sopraffini, con una recitazione sommessa, ma non per questo meno incisiva.
La bellezza del film, accompagnata dall'ottima regia e dalle bellissime musiche, sta non solo nel "guardare", ma di sfogliare, contemporaneamente, le pagine del libro....
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Dal film " Il pranzo di Babette" |
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