Di biliardo non ne ho mai capito nulla. Mi limitavo a guardare, durante le vacanze estive a Sabaudia, i miei amici, alcuni veri e propri campioni, che si divertivano a tirare le palle sul tappeto verde buttando giù i piccoli birilli, ma i segreti del gioco per me rimanevano e sono rimasti mistero.
Negli anni in cui si realizzava "Colosseum", il programma di punta di Rai Uno, di Brando Giordani ed Emilio Ravel al quale collaboravo, si era molto attenti, oltre che allo spettacolo, all'attualità. Per questo l'occhio attento degli autori si fermò sui Campionati Mondiali di Biliardo che nel 1985 si svolsero a Spoleto. La particolarità era la presenza di Marcello Lotti, detto "Lo Scuro", uno dei più grandi campioni di biliardi ( campione nazionale per ben nove volte), reso famoso, non solo dalla sua grande abilità sportiva , ma dall'aver partecipato, in quegli anni ad un film di Maurizio Ponzi : " Io, Chiara e lo Scuro", con il bravissimo Francesco Nuti, vincitore del David di Donatello e del Nastro d'Argento per la sua interpretazione. Nel film, che ebbe uno strepitoso successo, Marcello Lotti faceva se stesso.
Una ghiotta occasione per i due grandi, Giordani e Ravel, di riprendere un avvenimento spettacolare con un' intervista al personaggio più in vista : lo "Scuro".
Fui chiamata per realizzare il servizio. Deglutì un paio di volte con difficoltà, di fronte al mitico duo Giordani/ Ravel, riferendo la mia totale ignoranza del gioco. " Non importa" mi risposero " te la caverai..." rivelando una stima ed una fiducia che in quel momento non avevo affatto in me stessa, ma non mi tirai indietro partendo per la volta di Spoleto.
La gara si svolgeva in un salone con diversi tavoli da biliardo, uno accanto all'altro, lo "Scuro" era lì, intento al suo gioco. In una pausa mi avvicinai presentandomi. Mi chiedevo perchè lo chiamavano lo "Scuro"....per quelle sue sopracciglia folte e nere che gli rendevano il viso ombroso, o per quel suo parlare quasi borbottando? Pare di sì. In realtà era un uomo assai gentile, mi facilitò il lavoro spiegandomi le mosse più importanti del biliardo, rendendosi disponibile, appena fu possibile, all'intervista.
Uscendo dalla sala fumosa e, in qualche modo, ristretta, fui folgorata dalla bellezza del Duomo di Spoleto con la sua scalinata. Chiesi allo "Scuro" e ad un altro giocatore di scendere, uno alla volta , la scalinata con la stecca in mano, come se si accingessero ad un duello. Lo fecero con cortesia e disponibilità.
L'idea funzionò: fu l'attacco del servizio, montato alla grande dal "Maestro" Armando Portone con l'indimenticabile colonna sonora di "Mezzogiorno di fuoco", il capolavoro di Fred Zinnemann.
Il servizio fu lodato ed apprezzato : avevo vinto la "mia" partita!
La foto è tratta dal film "Io, Chiara e lo Scuro" : Francesco Nuti e Marcello Lotti, lo "Scuro", mentre giocano.
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