Passa ai contenuti principali

Sorprese a Villa Pamphili......

Un bagliore giallo ferma la nostra camminata a Villa Pamphili.
Arrivata, in anticipo sui tempi, discreta ed allegra, con i fiori di velluto ancora piccoli, eccola! 
In una giornata limpida, incastonata fra due cariche di pioggia,  mostra la sua bellezza e sembra voler rassicurare che il ciclo della vita non si ferma, la natura continua il suo corso.
E' come l'amicizia, che sta lì, a volte sembra nascosta, ma ti sostiene quando hai un dolore grande e punti i piedi per andare avanti, quando condividi la gioia della vita, dei colori, quando racconti un segreto, perchè sai che ti avvolge nel suo calore.
Non c'è nulla di più raro e prezioso dell'amicizia, azzera gli odiatori, quelli che non hanno motivo per farlo, se non  il perverso piacere di farlo, gli invidiosi, entra nella tua anima, la placa, accompagna le tue capacità e la tua forza con gioia, non ti abbandona anche quando ti allontani, come la mimosa che continua a seguirti con il suo profumo penetrante.
Riprendo a camminare per i vialetti di Villa Pamphili con i miei amici, il Coronavirus è dimenticato, o almeno messo da parte, ce lo ricordano le mascherine, attraverso le quali passano le nostre voci, il  desiderio di raccontarci, la risata complice.
Con quel suo fiorire inaspettato, quasi forzato, la mimosa sembra riflettere il nostro stato d'animo: mordiamo i freni, la voglia di libertà è tanta, ma dobbiamo ancora nasconderci fra le foglie, ripararci per esplodere in quel desiderio di vita che, speriamo, ci attende.
Guardo i miei amici, la bellezza dell' amicizia si mischia al bagliore della mimosa ed il passo continua sicuro.




Commenti

Post popolari in questo blog

Alla riscoperta del grande cinema a Fregene : la casa di Federico Fellini

  Percorriamo in bicicletta, Monica ed io, i vialetti di Fregene, alla ricerca della casa di Federico Fellini e Giulietta Masina, in Via Portovenere. Eccola! C'è un pò di emozione in noi, perchè tutto quello che riguarda il grande Maestro emoziona ed immaginare che, in un periodo della sua vita, abbia vissuto in questa casa, passeggiato nel giardino, pensato i suoi magici film, creato i suoi disegni ci fa muovere quasi con circospezione al di là del cancello, come se il Maestro fosse ancora lì e noi lo potessimo disturbare. Federico Fellini e Giulietta Masina misero su questa casa nel 1961, come racconta la stessa Masina a Costanzo Costantini. La grande coppia si innamorò di Fregene verso la fine degli anni cinquanta e decisero di comprarsi la casa dove trascorsero periodi sempre più lunghi. Diventata troppo piccola, perchè "affollata" dai moltissimi amici del mondo del cinema, nel 1966, comprarono un terreno dove costruirono una grande villa a due piani a Via Volosca 1

Matteo: un giovane "reporter"

Matteo Iacopini ha 15 anni, negli occhi la luce di un'intelligenza vivace, ma anche i barlumi di una fanciullezza appena lasciata : scuri e vivaci, scrutano l'intervistato, pronto ad ascoltare e, se è il caso, a ribattere. Sì perchè Matteo ha una passione, intervistare, raccontare: vuole essere un reporter. Ha cominciato per gioco a 13 anni,  andando con gli amici a Ponte Milvio, anzi a Ponte " Mollo" come lo chiama lui e i "vecchi" romani, quelli proprio "de Roma" e facendo le sue prime interviste. E adesso " per Matteo è diventato un lavoro" mi racconta il padre, l'Avvocato Luca Iacopini, da lui Matteo ha ereditato l'acutezza e la rapidità, ma sicuramente anche la mamma Valentina Temperini ha messo del suo in un figlio così "speciale". Studia, ma quel correre a cercare le curiosità, i pareri dei suoi coetanei  e dei passanti sui più diversi argomenti è diventata la parte centrale della sua vita, Matteo si considera un

BUONA SANITA': cronaca di un intervento chirurgico all'Ospedale Sant'Eugenio

Arrivo all'ospedale Sant'Eugenio di Roma con un po' di timore perché quando si entra negli ospedali non si sa mai quello che si può trovare, troppi episodi di malasanità ci hanno messo sul chi va là ed invece...Mi hanno chiamata per fare le analisi in vista di un intervento all'occhio ( cataratta). Puntuale alle 7.20 ( mi avevano detto 7,30) sono davanti alla stanza 12 del Reparto Oculistica diretto dal Prof. Romolo Appoloni. In un corridoio si aprono le stanze dove veloci e professionali infermiere ti chiamano, dopo averti dato l'apposito numeretto, per il prelievo del sangue, l'elettrocardiogramma e la visita oculistica. Mentre un paziente fa il prelievo, un altro esegue l'elettrocardiogramma e un altro ancora la visita oculistica. Tutto si svolge all'insegna dell'ordine e dell'organizzazione. Alle 8 ero fuori dall'ospedale notando come questa efficienza avesse trasmesso tranquillità, non solo a me, ma a tutti i pazienti, che comunque dov