Passa ai contenuti principali

Regali di Natale....da Campo de' Fiori

Il signor Mauro è giustamente molto orgoglioso di quei pacchetti a triangolo, con la punta all'insù in bella mostra nel banco a Campo de' Fiori, le transenne la fanno da padrone per mantenere le distanze, e quei colori, quelle noci, nocelle, mandorle, chiuse rigorosamente da un nastrino azzurro trasmettono  un' insospettata allegria. "Il banco è quì dal 1982" mi racconta un collega di Mauro, "siamo tutti romani...." " Ma io sono l'unico proprio  di Campo de' Fiori" aggiunge Mauro "sono nato a Vicolo del Gallo...".  La loro romanità è gentile, educata, la chiusura della bustina col nastro è delicata e precisa: il timo, che fa bella mostra di se  in mezzo a spezie di ogni tipo,  ha un profumo particolarmente intenso e penetrante " viene dall'Egitto" mi racconta il socio di Mauro, Fabrizio ( " un nome prettamente romano" ci tiene a precisare) e penso a come le spezie riescono a dare  un sapore speciale ad un piatto, come la vita, se non la insapori  con la  fantasia, la creatività, la bellezza, il saper ridere,  diventa scialba, una minestra senza sapore...  Scorgo un cane avvolto in una coperta, dorme in mezzo ai due banconi, Mauro lo porta ogni mattina in motorino ed allora gli ha fatto un bel capottino " con gli alamari" mi dice con la trionfante dolcezza di chi ama gli animali, una copertina scozzese lo ripara ulteriormente dal freddo della piazza....Anche il ragazzo, Valerio, il figlio di chi mi ha messo con tanta delicatezza il timo nel sacchetto, dispone la merce sul bancone con particolare attenzione e passione...  mi allontano da quel banco invitante con i miei allegri sacchetti.
Piazza Campo de' Fiori soffre delle restrizioni del Coronavirus, è sempre stata la piazza dell'allegria, dalla mattina con il suo mercato colorato, alla sera con i ragazzi in cerca di spensieratezza. Giordano Bruno, la statua simbolo di Campo de' Fiori, sembrava aver perso nel corso degli anni, in mezzo al chiacchiericcio della  folla, la sua severità, ora, invece, rivela, solitaria e solenne, la drammaticità della sua esistenza.
Mi incammino verso via dei Giubbonari, il cuore di Roma fa fatica a festeggiare il Natale, con  il Coronavirus che incombe, eppure un signore mi passa accanto si toglie il cappello, un gesto antico, mi augura Buon Natale, prosegue, con il sorriso di chi ha fatto un bel gesto solo per il piacere di farlo.
Quel banco di frutta secca, spezie e quant'altro mi accompagna  con la passione e la gentilezza di chi ci lavora, di chi sa abbattere l'arroganza e la volgarità, con la semplicità , l'incertezza del Coronavirus, con la pacatezza.. 
Un inaspettato Regalo di Natale.




 


Commenti

Post popolari in questo blog

Matteo: un giovane "reporter"

Matteo Iacopini ha 15 anni, negli occhi la luce di un'intelligenza vivace, ma anche i barlumi di una fanciullezza appena lasciata : scuri e vivaci, scrutano l'intervistato, pronto ad ascoltare e, se è il caso, a ribattere. Sì perchè Matteo ha una passione, intervistare, raccontare: vuole essere un reporter. Ha cominciato per gioco a 13 anni,  andando con gli amici a Ponte Milvio, anzi a Ponte " Mollo" come lo chiama lui e i "vecchi" romani, quelli proprio "de Roma" e facendo le sue prime interviste. E adesso " per Matteo è diventato un lavoro" mi racconta il padre, l'Avvocato Luca Iacopini, da lui Matteo ha ereditato l'acutezza e la rapidità, ma sicuramente anche la mamma Valentina Temperini ha messo del suo in un figlio così "speciale". Studia, ma quel correre a cercare le curiosità, i pareri dei suoi coetanei  e dei passanti sui più diversi argomenti è diventata la parte centrale della sua vita, Matteo si considera un ...

Alla riscoperta del grande cinema a Fregene : la casa di Federico Fellini

  Percorriamo in bicicletta, Monica ed io, i vialetti di Fregene, alla ricerca della casa di Federico Fellini e Giulietta Masina, in Via Portovenere. Eccola! C'è un pò di emozione in noi, perchè tutto quello che riguarda il grande Maestro emoziona ed immaginare che, in un periodo della sua vita, abbia vissuto in questa casa, passeggiato nel giardino, pensato i suoi magici film, creato i suoi disegni ci fa muovere quasi con circospezione al di là del cancello, come se il Maestro fosse ancora lì e noi lo potessimo disturbare. Federico Fellini e Giulietta Masina misero su questa casa nel 1961, come racconta la stessa Masina a Costanzo Costantini. La grande coppia si innamorò di Fregene verso la fine degli anni cinquanta e decisero di comprarsi la casa dove trascorsero periodi sempre più lunghi. Diventata troppo piccola, perchè "affollata" dai moltissimi amici del mondo del cinema, nel 1966, comprarono un terreno dove costruirono una grande villa a due piani a Via Volosca 1...

BUONA SANITA': cronaca di un intervento chirurgico all'Ospedale Sant'Eugenio

Arrivo all'ospedale Sant'Eugenio di Roma con un po' di timore perché quando si entra negli ospedali non si sa mai quello che si può trovare, troppi episodi di malasanità ci hanno messo sul chi va là ed invece...Mi hanno chiamata per fare le analisi in vista di un intervento all'occhio ( cataratta). Puntuale alle 7.20 ( mi avevano detto 7,30) sono davanti alla stanza 12 del Reparto Oculistica diretto dal Prof. Romolo Appoloni. In un corridoio si aprono le stanze dove veloci e professionali infermiere ti chiamano, dopo averti dato l'apposito numeretto, per il prelievo del sangue, l'elettrocardiogramma e la visita oculistica. Mentre un paziente fa il prelievo, un altro esegue l'elettrocardiogramma e un altro ancora la visita oculistica. Tutto si svolge all'insegna dell'ordine e dell'organizzazione. Alle 8 ero fuori dall'ospedale notando come questa efficienza avesse trasmesso tranquillità, non solo a me, ma a tutti i pazienti, che comunque dov...