Giulia Maria Crespi, nonostante la pioggia battente, mi venne incontro a Bereguardo, nella bella cascina vicino a Pavia: una figura esile, piccola, minuta sotto l'ombrello nero che mi parve enorme, seguita dal figlio Aldo. Ma quando mi fu davanti, con gli occhi piccoli, ma intensi che sprizzavano intelligenza e fermezza, l'idea di una donna fragile fu spazzata via in un attimo
Stava per compiere i 90 anni e mi ero accordata per un'intervista per "Uno Mattina Storie vere" nella sua campagna. Mi salutò con una vigorosa stretta di mano, la stretta di una donna che sapeva comandare, ma che accompagnava il comando con una intelligente umanità.
Volle subito fare l'intervista ed entrammo nella sua bella casa che profumava di legno e di cose antiche, mi indicò il posto che le sembrava adatto per l'intervista, ma le chiesi di sedersi in un altro angolo con una bella poltrona a fiori. Accondiscese senza discutere " è lei la giornalista, mi disse, conosce il suo lavoro...." e questo la dice lunga sul suo rispetto per gli altri, una donna che aveva tenuto il timone del "Corriere della sera", facendo impallidire diversi uomini di potere.
La sua voce aveva una tonalità giovanile nonostante l'età, mi parlò di lei della sua storia, della difficoltà della sua malattia ( un cancro) combattuta riuscendo ad arrivare a quella bella età , ma quando parlò della sua terra dove in tempi lontani aveva praticato e praticava ancora l' agricoltura biologica le si illuminarono gli occhi ed il tono della voce diventò più squillante rivelando il suo amore per quella bellissima campagna pavese dove aveva creato l'azienda agricola biodinamica "Le Cascine Orsine". Il bello era dentro di lei, Fondatrice del Fai, dedicò molti anni alla salvezza ed alla tutela di patrimoni artistici.
Nonostante la pioggia continuasse a cadere copiosa , accettò di portarmi in giro nella sua terra per arricchire l'intervista con le immagini.
Si infilò una cappa impermeabile, un paio di "galoches" e dritta come un fuso, con passo svelto, mi fece strada nella campagna fradicia d'acqua. Imperturbabile , senza dare segni di fastidio, anzi dimostrando una grande vitalità mi portò nel recinto delle mucche, chinandosi per superare la staccionata con una elasticità adolescenziale. Era felice in mezzo ai suoi animali, me li descriveva con gioia e passione , orgogliosa della loro bellezza.
Mi fece poi salire, insieme agli operatori, sulla macchina del figlio Aldo per ammirare la campagna dai punti più belli. Il servizio riuscì magnificamente anche per l'abilità degli operatori che non si risparmiarono nonostante la pioggia battente.
Tornando in casa feci per salutarla e ringraziarla, ma lei con tono sbrigativo che, questa volta, non ammetteva repliche, disse: " assolutamente no, è pronto il pranzo".
Aveva fatto preparare, come solo una grande signora sa fare, un pranzo per noi semplice e raffinato, gustosissimo.
Al momento dei saluti mi disse :"prenda queste gocce, se le porti con se e e le prenda stasera,si è bagnata tutta per fare un bel lavoro... rischia un raffreddore.."
Non si era preoccupata dei suoi novant'anni...una grande donna e quando se ne è andata , nel luglio di quest'anno ho pensato , con commozione, non solo a quella bella intervista, ma anche a quella boccetta di gocce.
Bella iniziativa del Fai di dedicare le Giornate Fai d'Autunno a Giulia Maria Crespi, piegata da nulla, solo dalla morte del figlio Aldo pochi mesi prima di lei.
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