Sotto una massa di ricci rosso rame, pennellati da riflessi più scuri, si apre il viso di Silvia Palleschi, dove spiccano gli occhi grandi e curiosi, resi ancora più vivaci dal colore chiarissimo del viso. Quello che colpisce di Silvia è proprio lo sguardo, ti osserva da sotto in sù dando una leggerezza al modo di guardarti, in realtà scruta per valutare chi ha davanti e decidere se essergli amico o no.
Ho conosciuto Silvia a "Cinematografo" il programma di cinema di Rai Uno e lì nacque la nostra amicizia, all'inizio neanche mi accorsi di quanto sarebbe stata profondo, sincero, leale e duraturo negli anni questo affetto. Perchè Silvia è così, si "intrufola" con la velocità di un folletto nelle pieghe del tuo cuore. E come un folletto non ti molla accompagnandoti quando tu non lo sai e comparendo quando "deve" comparire : i folletti sono così. La nostra amicizia ha poggiato le fondamenta sulla reciproca stima lavorativa, Silvia era un'ottima assistente al programma di "Cinematografo"(adesso regala la sua professionalità a " La vita in diretta") ma ha sempre seguito con competenza ed intelligenza tutti i programmi di Marzullo. In realtà, è stata un'abile curatrice, più che un'assistente ai programmi.
Le risate non sono mancate nella nostra amicizia , nonostante il lavoro avesse dei ritmi incalzanti. Con la sua romanità mi ha spesso preso in giro: " A Roselli' ma chi te la da tutta questa energia???" In quegli anni seguivo la Festa del Cinema di Roma, e il lavoro era veramente "tumultuoso" : scappavo per le interviste, tornavo per montare, correvo di nuovo per un servizio o per la proiezione di un film, ma anche lei è sempre stata una lavoratrice instancabile.
Silvia inforcava spesso, in redazione, i suoi occhiali da sole quasi a nascondere l'allegria del folletto, dietro il suo pessimismo cosmico e borbottando contro tutto e tutti, paventando improbabili sciagure che le sarebbero capitate. Forse proprio i nostri caratteri così diversi ottimista io, pessimista lei, hanno reso questa amicizia inossidabile. Con il suo simpatico romanesco, ancora oggi mi ripete: " e ridi, ridi, ma che c'avrai da ride....", commentando e ridacchiando a sua volta con il nostro comune prezioso amico, Giuliano Falzone, ottimo assistente alla regia, ora al Tg dove sicuramente lo aspetta una bella carriera per la sua abilità e intelligenza.
Un episodio mi fece capire la profonda onestà morale di Silvia. Divergenze profonde con Marzullo (di cui ho già parlato in questo blog) mi portarono a decidere di lasciare il programma scrivendo una lettera al Personale, non aspettando l'esito di una richiesta di promozione. Un collega, per " benevolenza" nei riguardi Marzullo, entrò un giorno in redazione, quando ormai la rottura era definitiva ed aspettavo il trasferimento, e con l'innegabile sicurezza di chi sta dalla parte del "capo", mi disse: " Potevi aspettare di avere il passaggio ( la promozione)...."
Silvia, intenta al lavoro seduta alla sua postazione, si voltò con furore: " Non ti permettere di dire a Rosellina Mariani quello che deve fare...ha fatto bene a fare come ha fatto!" Questo perché non solo non conosce la piageria, ma sa cosa significa la dignità, aveva capito perfettamente quello che mi aveva spinto a non accettare nessun compromesso.
La vera caratteristica di Silvia è il suo cuore, come tutti i folletti vorrebbe che il mondo girasse dalla parte giusta e lei, a volte, ci riesce.
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