Mentre ti scorrono davanti agli occhi le immagini del bel film documentario "Che fare quando il mondo è in fiamme?" dell' ottimo Roberto Minervini, non fai che ripensare all'orrore di quegli 8 minuti e 46 secondi in cui il poliziotto americano ha tenuto fermo il suo ginocchio sulla gola di George Floyd, nonostante fosse ammanettato e nonostante continuasse a dire di non riuscire a respirare, provocandone la morte.
Il film, ambientato a New Orleans, racconta gli incidenti del 2017 che portarono alla morte di alcuni afro americani da parte della polizia.
Il razzismo, sempre vivo negli Stati Uniti, viene raccontato magnificamente, aiutato dalla giusta scelta del bianco e nero, contrapponendo la " normalità" della vita dei neri fatta di sacrifici, soprusi, droghe, ma anche di canti , balli, vestiti da cucire per il carnevale, all'odio razziale che, i "Black Panther", una comunità nera, tenta di affrontare e di arginare. Lo sguardo dei due bambini, due fratelli, Ronaldo e Titus che giocano e vivono come vivono e giocano tutti i bambini del mondo, con una mamma che cerca di proteggerli dalle brutture della strada, porta una sorta di innocenza in un mondo difficile ed orrendo, dove Judy la protagonista , cerca di salvare il suo bar, la sua ragione di vita. Bravi gli attori e perfettamente diretti dal bravissimo Roberto Minervini, che ti trascina in una "ballata", incisiva , disperata, ma anche piena di una una dolcezza che la vita regala a questi personaggi , nonostante tutto.
"Che fare quando questo mondo è in fiamme?"è stato presentato nel 2018, alla Mostra d'Arte Cinematografica di Venezia, al Toronto Film Festival ed ha vinto il Premio Miglior Documentario al London Film Festival.
Il film, da ieri 8 giugno e fino al 15 giugno, sulla piattaforma MioCinema, grazie anche alla sempre propositiva ed attenta Lucky Red ( un plauso all'ottimo Ufficio stampa Alessandra Tieri, Georgette Ranucci, Federica Perri), va visto, per la sua forza ed attualità.
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