Passa ai contenuti principali

Una bracciata per la vittoria

Ho visto qualche giorno fa su Tv2000, che in questo periodo sta facendo un'ottima programmazione di cinema sollevandoci un pò dal Coronavirus, il film "Una bracciata per la vittoria" del regista australiano Russel Mulcahy, con uno straordinario Geoffrey Rush.
Il film racconta la vera storia di Tony Fingleton, Jesse Spencer, il campione di nuoto australiano che ha vinto la medaglia d'argento nel 1962  dell'Impero britannico e dei giochi del Commonwealth.
L'intreccio familiare, il difficile rapporto con il padre alcolizzato e violento che lo spinge sulla strada del nuoto insieme al fratello John, instillando nei due fratelli, uniti e complici, una insana competitività, una umanissima figura della madre, l'ottima JudyDavis, (stretta collaboratrice di Woody Allen, candidata al Premio Oscar per "Passaggio in India") vessata dalle violenze del padre, che cerca comunque di avvolgere i figli con il suo amore materno, creano una storia complessa ed affascinante.
Quanto il dover superare le difficili prove dei rapporti familiari portano il promettente nuotatore a diventare un campione? Scrittori, poeti, campioni sportivi,spesso nascono per gli ostacoli che la vita pone loro, oltre un 'innata predisposizione. "Una bracciata per la vittoria" si avvale di un'abile sceneggiatura  nel raccontare il complesso cammino di chi accetta la sfida dello sport.
Geoffrey Rush, Premio Oscar per " Shine", ci trascina nel gorgo dell'alcolismo con una bravura impareggiabile, il bene e il male racchiusi in quella figura paterna ce lo fanno odiare e nello stesso tempo compatire per le debolezza umana. La ricerca continua di Tony dell'amore di quel padre violento, il tentativo di non farsi sopraffare dalla competizione con il  fratello, il desiderio di vincere, perchè il nuoto diventa la sfida per combattere la vita, la scelta poi di abbandonare per  laurearsi ad Harvard , fanno amare questo campione che perde i contorni dell'eroe per mostrarsi nelle sue fragilità.
Bellissime le riprese in acqua ( e sott'acqua ) degli allenamenti e delle gare che danno una potente veridicità alle immagini , facendoti godere il film come se fossi al bordo piscina o addirittura in acqua.
Una gioia per chi ama il nuoto.
Dal film "Una bracciata per la vittoria"


Commenti

Post popolari in questo blog

Matteo: un giovane "reporter"

Matteo Iacopini ha 15 anni, negli occhi la luce di un'intelligenza vivace, ma anche i barlumi di una fanciullezza appena lasciata : scuri e vivaci, scrutano l'intervistato, pronto ad ascoltare e, se è il caso, a ribattere. Sì perchè Matteo ha una passione, intervistare, raccontare: vuole essere un reporter. Ha cominciato per gioco a 13 anni,  andando con gli amici a Ponte Milvio, anzi a Ponte " Mollo" come lo chiama lui e i "vecchi" romani, quelli proprio "de Roma" e facendo le sue prime interviste. E adesso " per Matteo è diventato un lavoro" mi racconta il padre, l'Avvocato Luca Iacopini, da lui Matteo ha ereditato l'acutezza e la rapidità, ma sicuramente anche la mamma Valentina Temperini ha messo del suo in un figlio così "speciale". Studia, ma quel correre a cercare le curiosità, i pareri dei suoi coetanei  e dei passanti sui più diversi argomenti è diventata la parte centrale della sua vita, Matteo si considera un ...

Alla riscoperta del grande cinema a Fregene : la casa di Federico Fellini

  Percorriamo in bicicletta, Monica ed io, i vialetti di Fregene, alla ricerca della casa di Federico Fellini e Giulietta Masina, in Via Portovenere. Eccola! C'è un pò di emozione in noi, perchè tutto quello che riguarda il grande Maestro emoziona ed immaginare che, in un periodo della sua vita, abbia vissuto in questa casa, passeggiato nel giardino, pensato i suoi magici film, creato i suoi disegni ci fa muovere quasi con circospezione al di là del cancello, come se il Maestro fosse ancora lì e noi lo potessimo disturbare. Federico Fellini e Giulietta Masina misero su questa casa nel 1961, come racconta la stessa Masina a Costanzo Costantini. La grande coppia si innamorò di Fregene verso la fine degli anni cinquanta e decisero di comprarsi la casa dove trascorsero periodi sempre più lunghi. Diventata troppo piccola, perchè "affollata" dai moltissimi amici del mondo del cinema, nel 1966, comprarono un terreno dove costruirono una grande villa a due piani a Via Volosca 1...

BUONA SANITA': cronaca di un intervento chirurgico all'Ospedale Sant'Eugenio

Arrivo all'ospedale Sant'Eugenio di Roma con un po' di timore perché quando si entra negli ospedali non si sa mai quello che si può trovare, troppi episodi di malasanità ci hanno messo sul chi va là ed invece...Mi hanno chiamata per fare le analisi in vista di un intervento all'occhio ( cataratta). Puntuale alle 7.20 ( mi avevano detto 7,30) sono davanti alla stanza 12 del Reparto Oculistica diretto dal Prof. Romolo Appoloni. In un corridoio si aprono le stanze dove veloci e professionali infermiere ti chiamano, dopo averti dato l'apposito numeretto, per il prelievo del sangue, l'elettrocardiogramma e la visita oculistica. Mentre un paziente fa il prelievo, un altro esegue l'elettrocardiogramma e un altro ancora la visita oculistica. Tutto si svolge all'insegna dell'ordine e dell'organizzazione. Alle 8 ero fuori dall'ospedale notando come questa efficienza avesse trasmesso tranquillità, non solo a me, ma a tutti i pazienti, che comunque dov...