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Il Parco "liberato"....la bambina dai capelli rossi

E' aperto? Si è aperto...il grande cancello di Villa Pamphili si spalanca sul viale circondato dal verde, con gli alberi stagliati ai lati e il profumo dell'erba alta che ti avvolge quasi a stordirti. Entro, quasi timorosa di poter riprendere, passo dopo passo, la mia camminata veloce. Man mano che mi addentro nel parco riprendo forza e sicurezza. La quarantena è stata lunga e sacrificata, speriamo che vada tutto bene e che riusciamo a riacquistare tutte le libertà perse, non è finita ancora....
Il parco è carico di bambini felici, scorazzano, corrono, si divertono anche se l'area giochi è ancora preclusa ( giustamente). Le persone camminano quasi incredule del pezzetto di libertà riconquistata, sono ligie, non ci sono assembramenti. Le papere salutano...sembrano felici di rivedere il parco rivivere . Continuo la camminata, l'aria, i profumi, mi entrano nei polmoni come un rito liberatorio..
Una bambina con i capelli rossi, il sole fa dei giochi di luce straordinari fra quei capelli che sembrano di seta, ride correndo sul prato, cade , si rialza, si risiede, quasi come se quella caduta le avesse fatto conoscere la dolcezza dell'erba,  si toglie le scarpine da ginnastica, i calzini, e calpesta gioiosa quel tappeto naturale...Il padre la incita a riprendere il cammino,  si rimette le calze e le scarpine sbagliando la destra con la sinistra , non deve avere più di quattro anni, il fratellino più grande, rigorosamente con i capelli rossi, con un bel taglio "a spazzola", le viene in soccorso: la scarpina destra trova la sua giusta collocazione e la sinistra pure. Le da la mano per rialzarsi e riprendono insieme la corsa. La bambina continua a ridere con la bocca e con gli occhi facendo dei gridolini di gioia  che accompagnano la risata.
La mia camminata veloce prosegue, la giornata è limpida, l'aria è tersa, mi immergo nella felicità di  ritrovare la libertà perduta....i bambini continuano a giocare con quelli che sembrano  fiocchi di cotone che riempiono il viale, li prendono in mano e soffiano come se fossero bolle di sapone, la natura ha inventato per loro un gioco.




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