Avevo circa cinque o sei anni, quando mio padre mi insegnò a nuotare, eppure quel giorno è impresso nella mia memoria con una chiarezza indelebile.
Eravamo in Brasile, come ho già raccontato su questo blog, dove papà , ingegnere, era andato per motivi di lavoro con mamma, subito dopo sposati.
Andavamo spesso nella stupenda spiaggia del Guarujà dove le onde dell'Oceano si formavano al largo infrangendosi sulla riva con fragore e spruzzi ed io mi divertivo ad aspettarle sulla spiaggia. In una di quelle mattine in cui tutto sembra al posto giusto, mio padre decise che era arrivato il momento di insegnarmi a nuotare . Era un grande nuotatore, aveva uno stile perfetto, campione di palla a nuoto, oltre ad essere un rocciatore ed uno sciatore eccellente. Insomma uno sportivo a tutto tondo. Avviandoci verso il mare mi disse di appoggiare la mano sulla sua spalla mentre nuotava per portarmi al largo. Ero tranquilla e senza paura, quelle spalle grandi, per me bambina erano un appoggio sicuro. Nuotava con ritmo preciso quando ad un certo punto un onda più grande mi fece aggrappare più forte alla sua spalla fermando il nuoto spedito e costringendolo, con la pressione delle mie mani, seppur infantili, ad andare sott'acqua. Si fermò, sorreggendomi, mi disse: "se ti spaventi non c'è bisogno che ti aggrappi con forza, guarda , basta che tu continui a mantenere la mano con leggerezza sulla mia spalla e rimani a galla....".Scoprì, con gioia, la verità di quell'affermazione: la forza dell'acqua mi teneva sollevata, bastava appoggiarmi alla spalla con un leggero tocco della mano , anche quando arrivava un onda più forte delle altre. Fu per me un insegnamento di vita, la leggerezza, che non significa irresponsabilità, ma capacità di non affogare anche nei momenti di difficoltà.
Mio padre mi ha insegnato l'amore per la libertà, quella vera, quella dell'anima, per il mare, per l'onestà intellettuale, ha fatto crescere, insieme a mia mamma (sono stati una coppia unitissima e innamoratissima per più di 50 anni), mia sorella, mio fratello e me rispettando le nostre personalità ed è cosa non da poco.
Papà ha fatto il Partigiano nelle file di "Giustizia e Libertà" il movimento, comandato da Ferruccio Parri, dove combattevano i democratici che credevano nella giustizia sociale e nella libertà. Si inerpicò sulle montagne per liberare l'Italia dal nazifascismo. E' stato un uomo coraggioso e ne andava fiero.
Gentile con tutti, possedeva una rara educazione. A detta di quelli che lo conoscevano era quello che si definisce un gran signore
E' morto a 88 anni. Un paio di mesi prima, il 7 agosto, eravamo insieme per il suo compleanno, ed io scherzando sui suoi 90 anni vicini, gli dissi: " papà fra poco divento vecchia anch'io..." Alzò gli occhi e con la tenerezza che solo l'amore paterno sa contenere disse: " Tu non diventerai mai vecchia...."
E' stato il suo saluto.
Io e papà in una spiaggetta del Salento, vicino Otranto, avevamo pescato i ricci e li stavamo pulendo per mangiarli |
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