A pochi passi da casa mia si staglia Villa Pamphili e, uscendo per la spesa, non riesco a non voltare lo sguardo. E' sbarrata, aspettando tempi migliori. Mi mancano quelle lunghe camminate veloci che facevo quasi ogni giorno, gli alberi che conoscevo uno per uno, il lago che indicava la fine del percorso della camminata, i cigni, le anatre, le papere. Chissà cosa fanno ora che non ci sono i bambini che gettano loro il pane. Quel cancello si spalancherà di nuovo, lo so, per ora devo farne a meno.
Mi avvio all'edicola,Gianmarco, il titolare, con la solita compostezza e gentilezza, mi tende il giornale. Gli chiedo notizie della moglie Vinci e delle bambine. "Tutto a posto" risponde con un sorriso dietro la mascherina, ma si sente che il cuore è pesante. Prima divideva il lavoro con Vinci, lei la mattina , lui il pomeriggio, ora Vinci si deve occupare delle bambine a casa. Entrambi con un'educazione rara , ci scambiamo spesso opinioni e chiacchiere sulla vita, con la leggerezza degli amici.
Mi fermo all'Erboristeria per chiedere gli orari: la titolare Paola, mi accoglie dicendo: " Mi riconosce?" indicando la mascherina che porta in viso. Un modo per alleggerire l'incontro, per non soffermarsi sulla tragedia. Mi accerto che sia aperto il negozio di Computer con Martin sempre pronto a risolverti un problema e lo stesso faccio per il negozio di Ottica , dove, insieme al titolare Alessandro, altrettanto competenti e solerti ragazzi, Alessio e Giulia, si alternano a ricevere i clienti. La cassiera del negozio di prodotti per la casa mi rassicura: " Se non trova un prodotto vedrà che sarà sugli scaffali fra qualche giorno..." Tutto sembra miracolosamente a posto....
Salgo al Supermercato. Un silenzio fuori misura avvolge l'ordinata fila, un bambino col monopattino, gioca percorrendo lo spazio in lungo e largo, lo guardo, i bambini non si incontrano più ormai, ha accompagnato il padre, ma rimarrà fuori dal Supermercato, mi sembra quasi una creatura misteriosa, ma lui gioca e si ferma davanti ad un albero incuriosito da un rumore inusuale, fa quello che fanno i bambini: meravigliarsi. Si entra uno alla volta, dentro non c'è alcun affollamento, si capisce che è difficile per gli operatori, le cassiere, i cassieri, il cuore è triste, ma loro ti sorridono e ti salutano con garbo superando la tensione... chiedo al cassiere che canticchia alla ricerca della normalità: " Siete stanchi?" " Di questi tempi...."risponde sorridendo, ma non si lamenta, una collega si avvicina e gli porta un caffè, continua il suo lavoro con professionalità e accuratezza augurandomi buona giornata....Si vuole che tutto sia come sempre, quasi a non voler sottolineare eccessivamente l'emergenza.
Anche il Supermercato all'angolo rispetta le stesse norme e tutto si svolge nella correttezza, nella gentilezza, nel rispetto reciproco. I piccoli negozi di frutteria fanno entrare uno per volta i clienti, sembra tutto normale nell'atmosfera surreale.
Il mercato di Piazza San Giovanni di Dio, uno dei più famosi di Roma, è chiuso, gli stand, prima straboccanti di frutta, verdura, pesce , mandorle e quant'altro, in un allegro carosello di colori, ora, con le saracinesche abbassate, sembrano soldatini di piombo fermi sull'attenti in attesa degli ordini. Irina e i figli Christian e Daniel con il loro banco colmo di frutta e verdura, sistemato con cura, la loro gentile ed educata accoglienza me li ha resi amici, hanno dovuto abbandonare la postazione.....Ma torneranno, lo so che torneranno....
Rientrando a casa incontro un ragazzo con la mascherina che mi saluta con un solare "Buongiorno!", capisce che non l'ho riconosciuto e abbassa la mascherina, sorridendo rispondo al saluto: lavorava al Mercato al banco di frutta e verdura di Rosa. Mi è sembrato un auspicio perché il mercato torni presto ad aprirsi con il suo ciacolio.
Monteverde risponde alla grande all'emergenza Coronavirus, e "abbraccia" virtualmente gli abitanti della zona.
Coraggiosi operatori....
Da qualche giorno il Mercato di Piazza San Giovanni di Dio ha dato un cenno di riapertura: alcuni stand , rispettando le dovute distanze e regole, hanno riaperto, e così stamattina ho rivisto in piena attività il banco di Irina, Christian e Daniel la famiglia rumena che fa a gara per gentilezza, professionalità e bravura nel disporre frutta e verdura secondo la tonalità dei colori. Me lo aveva annunciato la mia amica Daniela aprendomi alla felicità della notizia. Piccole felicità che portano all'ottimismo!
Mi avvio all'edicola,Gianmarco, il titolare, con la solita compostezza e gentilezza, mi tende il giornale. Gli chiedo notizie della moglie Vinci e delle bambine. "Tutto a posto" risponde con un sorriso dietro la mascherina, ma si sente che il cuore è pesante. Prima divideva il lavoro con Vinci, lei la mattina , lui il pomeriggio, ora Vinci si deve occupare delle bambine a casa. Entrambi con un'educazione rara , ci scambiamo spesso opinioni e chiacchiere sulla vita, con la leggerezza degli amici.
Mi fermo all'Erboristeria per chiedere gli orari: la titolare Paola, mi accoglie dicendo: " Mi riconosce?" indicando la mascherina che porta in viso. Un modo per alleggerire l'incontro, per non soffermarsi sulla tragedia. Mi accerto che sia aperto il negozio di Computer con Martin sempre pronto a risolverti un problema e lo stesso faccio per il negozio di Ottica , dove, insieme al titolare Alessandro, altrettanto competenti e solerti ragazzi, Alessio e Giulia, si alternano a ricevere i clienti. La cassiera del negozio di prodotti per la casa mi rassicura: " Se non trova un prodotto vedrà che sarà sugli scaffali fra qualche giorno..." Tutto sembra miracolosamente a posto....
Salgo al Supermercato. Un silenzio fuori misura avvolge l'ordinata fila, un bambino col monopattino, gioca percorrendo lo spazio in lungo e largo, lo guardo, i bambini non si incontrano più ormai, ha accompagnato il padre, ma rimarrà fuori dal Supermercato, mi sembra quasi una creatura misteriosa, ma lui gioca e si ferma davanti ad un albero incuriosito da un rumore inusuale, fa quello che fanno i bambini: meravigliarsi. Si entra uno alla volta, dentro non c'è alcun affollamento, si capisce che è difficile per gli operatori, le cassiere, i cassieri, il cuore è triste, ma loro ti sorridono e ti salutano con garbo superando la tensione... chiedo al cassiere che canticchia alla ricerca della normalità: " Siete stanchi?" " Di questi tempi...."risponde sorridendo, ma non si lamenta, una collega si avvicina e gli porta un caffè, continua il suo lavoro con professionalità e accuratezza augurandomi buona giornata....Si vuole che tutto sia come sempre, quasi a non voler sottolineare eccessivamente l'emergenza.
Anche il Supermercato all'angolo rispetta le stesse norme e tutto si svolge nella correttezza, nella gentilezza, nel rispetto reciproco. I piccoli negozi di frutteria fanno entrare uno per volta i clienti, sembra tutto normale nell'atmosfera surreale.
Il mercato di Piazza San Giovanni di Dio, uno dei più famosi di Roma, è chiuso, gli stand, prima straboccanti di frutta, verdura, pesce , mandorle e quant'altro, in un allegro carosello di colori, ora, con le saracinesche abbassate, sembrano soldatini di piombo fermi sull'attenti in attesa degli ordini. Irina e i figli Christian e Daniel con il loro banco colmo di frutta e verdura, sistemato con cura, la loro gentile ed educata accoglienza me li ha resi amici, hanno dovuto abbandonare la postazione.....Ma torneranno, lo so che torneranno....
Rientrando a casa incontro un ragazzo con la mascherina che mi saluta con un solare "Buongiorno!", capisce che non l'ho riconosciuto e abbassa la mascherina, sorridendo rispondo al saluto: lavorava al Mercato al banco di frutta e verdura di Rosa. Mi è sembrato un auspicio perché il mercato torni presto ad aprirsi con il suo ciacolio.
Monteverde risponde alla grande all'emergenza Coronavirus, e "abbraccia" virtualmente gli abitanti della zona.
Coraggiosi operatori....
Da qualche giorno il Mercato di Piazza San Giovanni di Dio ha dato un cenno di riapertura: alcuni stand , rispettando le dovute distanze e regole, hanno riaperto, e così stamattina ho rivisto in piena attività il banco di Irina, Christian e Daniel la famiglia rumena che fa a gara per gentilezza, professionalità e bravura nel disporre frutta e verdura secondo la tonalità dei colori. Me lo aveva annunciato la mia amica Daniela aprendomi alla felicità della notizia. Piccole felicità che portano all'ottimismo!
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