Quando arrivo a Bengodi, un pezzetto di "paradiso" a pochissimi chilometri da Talamone, oltre a stupirmi sempre per la bellezza della natura, il mare cristallino, sono invasa da un profondo senso di pace. Forse l'odore di salsedine mischiato a quello dei pini, forse l'incanto mai cessato di ammirare Talamone appoggiata sul mare, la torre di Talamonaccio inerpicata sulla roccia, forse il piacere di scrutare a sinistra l'Argentario con le sue famose località di Porto S. Stefano e Porto Ercole e di scorgere di fronte, quando le giornate sono particolarmente limpide, l'isola del Giglio...ma non è solo questo. E' una terra dove più di trent'anni fa si poteva sentire il chiacchiericcio allegro di quattro ragazze Anna, Marina, Isabella ed il mio che cercavano la loro strada nella vita con stupore e curiosità, legate da un'amicizia forte, basata su una complicità ed una solidarietà non comune, propria di quegli anni. Il problema di una era il problema di tutte, il desiderio di aiutarsi era alla base della nostra amicizia. Con la passione per il mare che mi sono portata dietro fin da piccola mi avventuravo per le calette intorno a Bengodi al timone di un piccolo gommone con Anna (allora timorosa del mare), Marina ed Isa. Eravamo trentenni, pochi anni ci separavano una dall'altra: Marina, sposata giovanissima, aveva già due figli Martina e Davide. Il piccolo Davide si divertiva a giocare a fare il capitano, arrivava a Bengodi da Porto S.Stefano dove villeggiava, con Marina, il papà Stefano e la sorella Martina al grido: " Dove vi porto oggi principesse?" Su di noi vegliava Quinto, che si occupava del bel giardino e delle case di Bengodi, ancora oggi punto di riferimento, e, in seguito, Iole, sua moglie, una simpatica e brava cilena che sa cucinare e cucina anche oggi in modo fantastico, divenne un'amica per noi. Andarli a trovare, nella loro bella e accogliente casa poco distante, è sempre una gioia. Oggi, quando torno a Bengodi, sento che il piacere di nuotare in quel mare è rimasto identico, come la gioia di ammirare quei colori così brillanti e quegli odori così intensi. Quinto è andato in pensione e c'è Pasquale che la mattina non manca di portare i fiori da mettere sul tavolo e le verdure fresche. Il chiacchiericcio di oggi si mischia a quello trascorso, anche se Anna e Marina se ne sono andate, Bengodi continua a regalare una felicità dove il passato si mischia al presente in una continuità assoluta.
Matteo Iacopini ha 15 anni, negli occhi la luce di un'intelligenza vivace, ma anche i barlumi di una fanciullezza appena lasciata : scuri e vivaci, scrutano l'intervistato, pronto ad ascoltare e, se è il caso, a ribattere. Sì perchè Matteo ha una passione, intervistare, raccontare: vuole essere un reporter. Ha cominciato per gioco a 13 anni, andando con gli amici a Ponte Milvio, anzi a Ponte " Mollo" come lo chiama lui e i "vecchi" romani, quelli proprio "de Roma" e facendo le sue prime interviste. E adesso " per Matteo è diventato un lavoro" mi racconta il padre, l'Avvocato Luca Iacopini, da lui Matteo ha ereditato l'acutezza e la rapidità, ma sicuramente anche la mamma Valentina Temperini ha messo del suo in un figlio così "speciale". Studia, ma quel correre a cercare le curiosità, i pareri dei suoi coetanei e dei passanti sui più diversi argomenti è diventata la parte centrale della sua vita, Matteo si considera un ...
Commenti
Posta un commento