Il "primo" mare dove mi sono tuffata è stato l'Oceano Atlantico , essendo nata in Brasile dove ho vissuto la mia infanzia. Il mare ha sempre avuto un ruolo predominante nella mia vita , d'inverno ha per me un fascino particolare: mi ricorda in qualche modo l'Oceano. Mi piaceva sedere sulla spiaggia, vedere le onde che si formavano e si infrangevano fragorose. Non mi facevano paura anche se ero piccola, merito di mio padre che mi insegnò a nuotare, ad affrontare le onde più grandi superandole sott'acqua e, piccolina, a giocarci con la tavola di legno. I miei, italiani, mio padre, ingegnere, era andato in Brasile per lavoro, sono sempre stati dei viaggiatori, ed il fine settimana mi facevano salire in macchina con mia sorella, mio fratello e ci portavano al Guarujà, una magnifica spiaggia, larga e lunga chilometri con la sabbia sottile, ma pressata che permetteva di percorrerla con l'automobile.
Da S.Paolo, dove vivevamo, si arrivava a Santos, si prendeva quella che si chiamava la "balsa", il traghetto che portava al Guarujà, quasi sempre c'era una lunga fila di macchine che attendevano di posizionarsi. Mentre aspettavamo l'imbarco passavano i venditori ambulanti, un grande fusto di latta, messo a tracolla con una fascia di cuoio, pieno di cialde croccanti e battevano con un cucchiaio o un attrezzo del genere sul fusto, facendo un gran rumore per richiamare l'attenzione della gente, intrufolandosi fra le macchine. Ne andavo pazza e quasi sempre riuscivo a convincere i miei a comprarle. Quella spiaggia e quel mare per me hanno significato la libertà, il contatto così diretto con quella natura incontaminata, è uno dei doni che la vita mi ha regalato. Quando arrivai in Italia ero felice di conoscere un paese nuovo tanto descritto da mia mamma, napoletana, che ne aveva una grande nostalgia. Sono sempre stata curiosa della vita ed anche se lasciavo quello che per me era un paradiso terrestre, mi piaceva l'idea di conoscere zii e cugini di cui avevo sentito solo raccontare e nuove città. Ma, in mezzo a tante novità che mi rendevano felice, una grande delusione, devo confessare, l'ho avuta: il mare. Un giorno i miei decisero di fare una gita ad Anzio, alla vista del mare rimasi sconcertata: era fermo, immobile, non c'erano le onde. Non potei fare a meno di lasciarmi andare ad una stupefatta esclamazione: "ma dove mi avete portato??? Questo è un lago , non è un mare!!!".
Negli anni ho conosciuto l'Italia in lungo e largo, scoprendo e amando il suo mare incantevole, riparando a quella delusione iniziale.Qualche settimana fa sono andata in Toscana, vicino a Talamone, a Bengodi, un posto che amo molto, a prendere l'olio dal mitico Quinto, l'uomo che ha vegliato per anni sulle case di Bengodi e che continua ad essere il punto di riferimento, per noi che lo conosciamo da più di trent'anni, con la sua saggezza che proviene dalla terra.
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