"L'immortale" di Marco D'Amore, che segna il fortunato debutto del bravo attore alla regia, è un bel film che ti spinge di nuovo, dopo la serie Gomorra , nei meandri della droga e della malavita. Il dio denaro continua ad impossessarsi di chi vuole, a tutti i costi, uscire dalla povertà o da quella che ritiene tale.
Marco D'Amore, interpreta un Ciro Di Marzio, sempre più "fermo" nell'intraprendere la strada del crimine, svuotato di qualsiasi sentimento dopo le tragiche vicende familiari, salvatosi dal colpo di pistola , che si pensava mortale, di Genny Savastano. Particolarmente intensa una delle scene iniziali del film, l'abbraccio mortale fra quelli che si considerano due fratelli Ciro e Genny , Marco D'Amore e Salvatore Esposito, in una manciata di secondi passano nei volti dei due bravi attori un miscuglio di sentimenti: la durezza del crimine, la paura , ma anche la disperazione di un'amicizia che sembra finire con un tragico epilogo.Un cast particolarmente efficace: Salvatore D'Onofrio, Giovanni Vastarella., Mariana Robustelli, Gennaro Di Colandrea, Nello Mascia e Martina Attanasio, che spicca non solo per la sua bella voce. Strepitosa la colonna sonora dei Mokadelic che accompagna il film sostenendolo e rafforzandolo
Il film, considerato uno spin off, cioè una sorta di deviazione dalla serie , fra la quarta e la quinta, si avvale dei ricordi di infanzia di Ciro, interpretato dal piccolo straordinario Giuseppe Aiello. E questo trascina un velo di "innocenza" nel Ciro adulto perchè se è vero e sacrosanto che nella vita "si sceglie sempre...." come dice il protagonista , ha scelto Ciro bambino o gli è stata indicata una strada?
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