"Fiducia" è una parola della quale ci si può innamorare, perchè anche delle parole ci si innamora.
Viviamo in un'epoca senza fiducia, eppure quando la si pronuncia si allarga il cuore.
Viviamo in un'epoca senza fiducia, eppure quando la si pronuncia si allarga il cuore.
Quante volte ci sentiamo dire : "Non fidarti!" Non fidarti del commerciante, della persona appena conosciuta, di chi ti propone un affare conveniente, addirittura dell'amico più caro....Eppure quando si regala o si riceve la fiducia è come un respiro dell'anima.
Pochi giorni fa ero nello studio dell'ottimo Prof. Romolo Apolloni , Primario del Reparto Oculistica dell'Ospedale Sant'Eugenio, per una visita di controllo. C'era un bambino seduto di fronte a me, avrà avuto circa 9 anni , accompagnato dalla mamma e da una signora che immagino fosse la nonna, aspettava il suo turno per essere visitato. Era imbronciato, non era per niente contento di stare lì. La nonna, per consolarlo, gli ha messo un braccio attorno alle spalle, ma lui si affrettò a toglierlo: non voleva essere consolato, alla mamma rispondeva a monosillabi. Dondolava le gambe nervosamente , ma non si negava al rito delle gocce negli occhi eseguito con dolcezza e capacità. Finalmente arrivò il suo turno ed uscì dalla stanza il Dott. Apolloni chiamando il bambino per nome.
Il piccolo non esitò un attimo e saltellando, quasi correndo, smessa l'imbronciatura, si avviò verso il Professore: era chiaro, il bambino si "affidava" e si "fidava".
Quel bimbo saltellante ha materializzato e trasmesso un'immagine bellissima della parola "fiducia".
Pochi giorni fa ero nello studio dell'ottimo Prof. Romolo Apolloni , Primario del Reparto Oculistica dell'Ospedale Sant'Eugenio, per una visita di controllo. C'era un bambino seduto di fronte a me, avrà avuto circa 9 anni , accompagnato dalla mamma e da una signora che immagino fosse la nonna, aspettava il suo turno per essere visitato. Era imbronciato, non era per niente contento di stare lì. La nonna, per consolarlo, gli ha messo un braccio attorno alle spalle, ma lui si affrettò a toglierlo: non voleva essere consolato, alla mamma rispondeva a monosillabi. Dondolava le gambe nervosamente , ma non si negava al rito delle gocce negli occhi eseguito con dolcezza e capacità. Finalmente arrivò il suo turno ed uscì dalla stanza il Dott. Apolloni chiamando il bambino per nome.
Il piccolo non esitò un attimo e saltellando, quasi correndo, smessa l'imbronciatura, si avviò verso il Professore: era chiaro, il bambino si "affidava" e si "fidava".
Quel bimbo saltellante ha materializzato e trasmesso un'immagine bellissima della parola "fiducia".
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