Andai a trovare Renato Carosone per invitarlo a "Movie Movie", il programma sul cinema ( ne ho già parlato nei "capitoli" precedenti) di cui ero autrice con Patrizia Pistagnesi e Tilde Corsi, nella sua casa nei pressi di Vigna Clara, noto ed elegante quartiere di Roma. Il Maestro era un tale personaggio che richiedeva un incontro per spiegargli la struttura del programma e gli argomenti sui quali verteva l'intervista.
Mi trovavo di fronte ad uno dei maggiori autori e interpreti della canzone napoletana, pianista e direttore d'orchestra, un uomo solare, e non poteva essere altrimenti, visto che era l'autore di canzoni straordinarie ed ironiche come " Maruzzella", " Caravan Petrol", "Tu vò fa l'americano", "O Sarracino", "Torero", "Pigliate 'na pastiglia""....elegante, con un foulard di seta al collo, un gentiluomo napoletano, amichevole e disposto ad ascoltarmi. Aveva interpretato moltissimi "musicarelli", come venivano chiamati i film minori sulla canzone, con il suo trio formato dal batterista Gegè di Giacomo , nipote del grande poeta Salvatore, e Peter Van Wodd alla chitarra. Al piano Carosone era un mago. Sembrava tirar fuori l'anima dal pianoforte e le sue canzoni erano e sono così avvolgenti nella loro allegria che non puoi fare a meno di seguire il ritmo improvvisandoti ballerino.. Ma quello che non sapevo è che Renato Carosone fosse anche un pittore, mi fece vedere alcuni dei suoi quadri e mi regalò un libro con le sue pitture, che sembrano usciti dai tasti del suo pianoforte. Era un vulcano con la simpatia e la signorilità del vero napoletano, la parlata veloce, ma attento all'interlocutore. Ha scritto, nell'introduzione al suo libro " Renato Carosone", presentato da Maurizio Costanzo e Renzo Arbore : " Che io faccia musica o pittura, è il difetto la cosa da valorizzare o da mettere in risalto, tanto è stucchevole e noiosa quella perfezione che conferma la regola secondo la quale il meglio è nemico del bene" Solo un genio musicale può usare queste parole.....Prima di andarmene mi fece una dedica sul libro e poi mi disse...."aspetta un attimo..." si sedette al pianoforte e con il suo sorriso , un pò da "scugnizzo" mi disse "Te la dedico..." e intonò "Maruzzella"...
In studio fu un tripudio: invitò Gianni Morandi a cantare "Maruzzella" insieme a lui, Morandi, un pò intimidito, accennò la canzone ( in seguito la cantarono in pubblico) e terminò la sua esibizione con "O Sarracino" . Si esibì nello studio piccolo e afoso come se fosse su un palco di fronte ad un grande pubblico: la generosità del Grande Artista!
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