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Si prosegue.."UnoMattina"

Dopo "Colosseum" la mia tappa fu “UnoMattina”, trasmissione vivace che appagava il mio gusto dell’informazione. Ho lavorato al programma per oltre 10 anni, dal 1993 fino al 2000 per riprenderla poi nel 2011 fino al 2017. “UnoMattina”, nei primi tempi, univa spettacolo e informazione in un mix di successo. Nel 1993 la coppia Giordani Ravel firmava il programma. I due, con alle spalle programmi di successo, accompagnati dalla stima e dall’affetto del mondo dell’informazione, non disdegnavano di svegliarsi all'alba per seguire la trasmissione e, dopo una breve pausa all’ora di pranzo, proseguivano fino a tarda sera . L’entusiasmo, la voglia di fare, di cercare nuove idee non li ha mai abbandonati…la frase di Giordani ricorrente verso i suoi collaboratori era : “Che vuoi fare da grande?”. E questa frase racchiudeva tutto : il guardare sempre avanti, il rispetto per la professionalità e i sogni di ciascuno di noi. Nel 1994 Brando Giordani divenne Direttore di Rai Uno e non potè più occuparsi di “UnoMattina” come autore. Il clima cominciava a cambiare in Rai forse l’avvento delle televisione commerciale mutò il modo di lavorare e i rapporti di collaborazione. La concorrenza era forte , l’auditel dettava legge spesso a scapito della qualità. “UnoMattina” è cambiata molto nel corso degli anni, non solo nei contenuti ( negli anni novanta si dava spazio all’informazione , ma anche allo spettacolo : c’era uno spazio settimanale dedicato ai paesi in cui venivano portati in studio bande musicali, caratteristiche artigianali, balletti, specialità della cucina del paese prescelto…insomma lo studio si riempiva di una quantità notevole di persone e cose) ma soprattutto nella struttura organizzativa del programma. Gli autori che arrivarono dopo Giordani e Ravel, non furono più due, divennero tre,  il numero aumentò negli anni, adesso credo siano una diecina, i collaboratori esterni erano pochissimi ( forse un paio)  e c’eravamo noi, programmisti registi, una quindicina non di più: scrivevamo i copioni, giravamo i servizi, facevamo i nostri turni mattutini in studio. Un ricordo indelebile :  dopo un’intervista a Rita Levi Montalcini mentre l’accompagnavo alla macchina, la ringraziai commossa e felice di averla conosciuta . Questa piccola donna, elegantemente vestita di nero, uno scricciolo, ormai quasi cieca, si fermò , si alzò sulla punta dei piedi e mi schioccò due baci sulle guance dicendomi: “ Ricordati, una delle più grandi felicità in vita è amare il proprio lavoro".







Commenti

  1. Cara Rosellina, hai avuto un grande privilegio a conoscere una donna eccezionale come Rita Levi Montalcini, purtroppo io ebbi solo il piacere di sentirla al telefono ma quel breve dialogo lo porterò sempre nel cuore.

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  2. E' vero, ed infatti la ricordo con emozione ....ma ti dirò di più. Le avevo mandato nei giorni precedenti all'intervista il copione con le domande come mi era stato richiesto dalla sua assistente e salendo in macchina ha aggiunto.. " Grazie delle tue domande così mirate e mai banali,," Che dire di fronte a tanta umiltà da parte di un Premio Nobel??? Ricordo che mi sono così emozionata a queste parole che mi caddero di mano tutte le carte che avevo con me......

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  3. Se volete aggiungete il vostro nome al commento perchè a volte capisco che ci conosciamo ,ma non so chi siete,,,altrimenti se preferite mantenere l' anonimato firmate con Anonimo....Grazie per la partecipazione al Blog

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