Dopo circa un mese dalla conclusione di "Variety", Maria Pompei mi chiamò per un appuntamento con Brando Giordani in vista della ripresa della stagione invernale.
Andai un pò timorosa : cosa mi aspettava?
Giordani mi accolse nella sua stanza con un largo sorriso : "Vorrei che non mi chiamassi più dottore, non sono un medico, dammi del tu…" furono le sue prime parole e proseguì "ho apprezzato molto il tuo lavoro a "Variety"...sei brava, sei tenace ed hai talento…"
Tutto pensavo tranne che si fosse accorto del mio lavoro. Fu come ricevere un premio.
Nacque così una collaborazione professionale che proseguì fino a quando Giordani andò in pensione , accompagnata da un'amicizia e stima sincera che durarono negli anni a seguire. Mi chiese di elaborare una sua idea per un programma di cinema, insieme a Patrizia Pistagnesi e Tilde Corsi e nacque così "Movie Movie" un programma sul cinema minore in Italia articolato in diciotto puntate : sei puntate sul cinema musicale ( "Quando la canzone diventa film"), sei puntate sul cinema comico ("C'è comico e comico"), sei puntate sul cinema della rivista ( "Il cinema in passerella"). Il programma andò in onda in prima serata su Rai Uno,vinse l'ambito Premio di Chianciano per la regia ed ebbe gran successo di pubblico e critica, ricordo con particolare emozione la critica molto favorevole di Maria Pia Fusco, firma autorevole di "Repubblica", che ebbe fiuto nel prevedere il successo del programma.
L'impegno e la fatica furono immense, ma anche il divertimento e la gioia di fare un buon lavoro.
La scelta dei conduttori può far capire , più di ogni altra cosa, l'atmosfera in cui si lavorava in quegli anni . Eravamo le autrici, ma Giordani seguiva il programma, ed era generoso di idee.
Durante una riunione Giordani ci propose di chiedere a Gianni Morandi, protagonista di molti "musicarelli", di condurre il ciclo sul cinema musicale.
Lo guardai come se fosse impazzito. Il budget di cui disponevamo era molto basso, non avevamo soldi per i "cachet" dei conduttori… Era il 1981 (il programma andò in onda fra il 1981 e il 1982), Morandi non era in auge in quel periodo, ma era pur sempre il grande Gianni Morandi, per me poi un mito fin da quando ero ragazzina.
Fui scelta per contattarlo, cosa che feci con l'aiuto di Mimma Gaspari, mitica protagonista della musica leggera in quegli anni, paroliera lei stessa, si occupava della comunicazione di molti cantanti, fra i quali Morandi. Qualche anno fa ha scritto un libro "Penso che un mondo così non ritorni mai più" dove parla di "Movie Movie" con entusiasmo e parole di stima nei confronti di noi autrici.
Andai a trovarlo con Patrizia Pistagnesi: ero sicura che il tentativo sarebbe andato a vuoto.
Morandi abitava a Morlupo. La villa , circondata da un grande parco, era avvolta dal silenzio nonostante i figli Marianna e Marco, giocassero in giardino. Il suo matrimonio con Laura Efrikian si era concluso e i bambini vivevano con lui. Le stanze, tenute in perfetto ordine, erano chiare, luminose, Morandi ci accolse in un salone dove troneggiava un grande clavicembalo, lo strumento che stava studiando al Conservatorio in quegli anni. Su tutto e tutti vegliava Marta , la governante factotum, una donna solare e gentile.
Spiegai a Morandi l'idea del programma: rivivere l'atmosfera di quegli anni attraverso spezzoni di film e interviste in studio con i protagonisti di quel cinema . Ci muoveva la passione per il cinema, ma potevamo, forse, pagare solo un gettone di presenza ai conduttori.
Morandi mi ascoltò gentile, interessato ed educato e mi promise una risposta nel giro di pochi giorni.
Squillo del telefono ( DI CASA! non esistevano i cellulari) dopo qualche giorno; "Sono Gianni Morandi...il vostro progetto mi piace...ho deciso di accettare la proposta…."
E' proprio il caso di dire non credevo alle mie orecchie!
Scelta del conduttore per il ciclo sul cinema della rivista.
Questa volta chi viene in mente a Giordani?
Ugo Tognazzi!
Penso: " Questa volta è impossibile".
Tognazzi tornava dal Festival di Cannes, aveva vinto la Palma d'Oro come miglior attore protagonista per " La tragedia di un uomo ridicolo".
Lo contattammo e andammo all'appuntamento a casa sua a Roma, a Piazza dell'Oro, nei pressi di Via Giulia. Mi trovai di fronte una persona semplice, gentile ed educata che ci ascoltò con garbo. Spiegai ancora una volta che quello che ci portava a vivere questa avventura era la passione per il cinema (Tognazzi aveva recitato in moltissimi film sulla rivista), soldi pochi.
La risposta arrivò dopo qualche giorno…" Il vostro progetto è bello..accetto…" Imparai che i veri grandi sono persone umili.
Terza scelta per il cinema comico , volevamo raccontare anche quello inviso dalla critica , Gigi Magni! La proposta questa volta venne da Tilde Corsi, subito condivisa da Giordani e, naturalmente da Patrizia Pistagnesi e da me. Tilde, ora produttrice di successo nel mondo del cinema, si occupava quasi esclusivamente del ciclo " C'è comico e comico", incinta del figlio Andrea, era sposata allora con Manuel De Sica che mi piace ricordare non solo come il raffinato musicista , ma come un gentleman , un uomo cortese e gentile. Il mitico Gigi Magni, regista di film indimenticabili come "In nome del Papa Re", accettò per passione nei riguardi del cinema, divertimento e curiosità verso un ruolo mai "interpretato": quello del conduttore. Faceva molto ridere perché intervistava con il suo parlare in romanesco, costringendoci poi al montaggio, ad un lavoro da certosini per eliminare le cadenze peggiori!
Registravamo in un piccolo studio a Lungotevere delle Navi, ma non ho mai sentito i conduttori lamentarsi per le registrazioni, a volte pesanti perché concentravamo molte interviste in una giornata: puntualissimi tutti e tre, fedeli ai nostri testi, brillanti nelle loro improvvisazioni.
Andai un pò timorosa : cosa mi aspettava?
Giordani mi accolse nella sua stanza con un largo sorriso : "Vorrei che non mi chiamassi più dottore, non sono un medico, dammi del tu…" furono le sue prime parole e proseguì "ho apprezzato molto il tuo lavoro a "Variety"...sei brava, sei tenace ed hai talento…"
Tutto pensavo tranne che si fosse accorto del mio lavoro. Fu come ricevere un premio.
Nacque così una collaborazione professionale che proseguì fino a quando Giordani andò in pensione , accompagnata da un'amicizia e stima sincera che durarono negli anni a seguire. Mi chiese di elaborare una sua idea per un programma di cinema, insieme a Patrizia Pistagnesi e Tilde Corsi e nacque così "Movie Movie" un programma sul cinema minore in Italia articolato in diciotto puntate : sei puntate sul cinema musicale ( "Quando la canzone diventa film"), sei puntate sul cinema comico ("C'è comico e comico"), sei puntate sul cinema della rivista ( "Il cinema in passerella"). Il programma andò in onda in prima serata su Rai Uno,vinse l'ambito Premio di Chianciano per la regia ed ebbe gran successo di pubblico e critica, ricordo con particolare emozione la critica molto favorevole di Maria Pia Fusco, firma autorevole di "Repubblica", che ebbe fiuto nel prevedere il successo del programma.
L'impegno e la fatica furono immense, ma anche il divertimento e la gioia di fare un buon lavoro.
La scelta dei conduttori può far capire , più di ogni altra cosa, l'atmosfera in cui si lavorava in quegli anni . Eravamo le autrici, ma Giordani seguiva il programma, ed era generoso di idee.
Durante una riunione Giordani ci propose di chiedere a Gianni Morandi, protagonista di molti "musicarelli", di condurre il ciclo sul cinema musicale.
Lo guardai come se fosse impazzito. Il budget di cui disponevamo era molto basso, non avevamo soldi per i "cachet" dei conduttori… Era il 1981 (il programma andò in onda fra il 1981 e il 1982), Morandi non era in auge in quel periodo, ma era pur sempre il grande Gianni Morandi, per me poi un mito fin da quando ero ragazzina.
Fui scelta per contattarlo, cosa che feci con l'aiuto di Mimma Gaspari, mitica protagonista della musica leggera in quegli anni, paroliera lei stessa, si occupava della comunicazione di molti cantanti, fra i quali Morandi. Qualche anno fa ha scritto un libro "Penso che un mondo così non ritorni mai più" dove parla di "Movie Movie" con entusiasmo e parole di stima nei confronti di noi autrici.
Andai a trovarlo con Patrizia Pistagnesi: ero sicura che il tentativo sarebbe andato a vuoto.
Morandi abitava a Morlupo. La villa , circondata da un grande parco, era avvolta dal silenzio nonostante i figli Marianna e Marco, giocassero in giardino. Il suo matrimonio con Laura Efrikian si era concluso e i bambini vivevano con lui. Le stanze, tenute in perfetto ordine, erano chiare, luminose, Morandi ci accolse in un salone dove troneggiava un grande clavicembalo, lo strumento che stava studiando al Conservatorio in quegli anni. Su tutto e tutti vegliava Marta , la governante factotum, una donna solare e gentile.
Spiegai a Morandi l'idea del programma: rivivere l'atmosfera di quegli anni attraverso spezzoni di film e interviste in studio con i protagonisti di quel cinema . Ci muoveva la passione per il cinema, ma potevamo, forse, pagare solo un gettone di presenza ai conduttori.
Morandi mi ascoltò gentile, interessato ed educato e mi promise una risposta nel giro di pochi giorni.
Squillo del telefono ( DI CASA! non esistevano i cellulari) dopo qualche giorno; "Sono Gianni Morandi...il vostro progetto mi piace...ho deciso di accettare la proposta…."
E' proprio il caso di dire non credevo alle mie orecchie!
Scelta del conduttore per il ciclo sul cinema della rivista.
Questa volta chi viene in mente a Giordani?
Ugo Tognazzi!
Penso: " Questa volta è impossibile".
Tognazzi tornava dal Festival di Cannes, aveva vinto la Palma d'Oro come miglior attore protagonista per " La tragedia di un uomo ridicolo".
Lo contattammo e andammo all'appuntamento a casa sua a Roma, a Piazza dell'Oro, nei pressi di Via Giulia. Mi trovai di fronte una persona semplice, gentile ed educata che ci ascoltò con garbo. Spiegai ancora una volta che quello che ci portava a vivere questa avventura era la passione per il cinema (Tognazzi aveva recitato in moltissimi film sulla rivista), soldi pochi.
La risposta arrivò dopo qualche giorno…" Il vostro progetto è bello..accetto…" Imparai che i veri grandi sono persone umili.
Terza scelta per il cinema comico , volevamo raccontare anche quello inviso dalla critica , Gigi Magni! La proposta questa volta venne da Tilde Corsi, subito condivisa da Giordani e, naturalmente da Patrizia Pistagnesi e da me. Tilde, ora produttrice di successo nel mondo del cinema, si occupava quasi esclusivamente del ciclo " C'è comico e comico", incinta del figlio Andrea, era sposata allora con Manuel De Sica che mi piace ricordare non solo come il raffinato musicista , ma come un gentleman , un uomo cortese e gentile. Il mitico Gigi Magni, regista di film indimenticabili come "In nome del Papa Re", accettò per passione nei riguardi del cinema, divertimento e curiosità verso un ruolo mai "interpretato": quello del conduttore. Faceva molto ridere perché intervistava con il suo parlare in romanesco, costringendoci poi al montaggio, ad un lavoro da certosini per eliminare le cadenze peggiori!
Registravamo in un piccolo studio a Lungotevere delle Navi, ma non ho mai sentito i conduttori lamentarsi per le registrazioni, a volte pesanti perché concentravamo molte interviste in una giornata: puntualissimi tutti e tre, fedeli ai nostri testi, brillanti nelle loro improvvisazioni.
Il programma si avvalse dell'ottima fotografia di Blasco Giurato.
Eravamo come un corpo unico appassionato al progetto…...
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