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Milena, la mia amica tassista

Ho conosciuto Milena per superare un inconveniente che mi era capitato : incerti del mestiere! Il mio lavoro mi ha sempre portato, come i miei colleghi, ad utilizzare i taxi, da aeroporti o stazioni, in partenza e al rientro dalle trasferte. L’avventura spiacevole mi capitò rientrando da Bologna, dove avevo intervistato Paolo Simoncelli, il papà di Marco, lo sfortunato campione motociclista. Arrivata alla Stazione Termini feci la regolare fila per prendere un taxi e rientrare a casa. I taxi arrivavano disordinatamente, ma veloci per smaltire la fila di numerose persone che attendevano, arrivato il mio turno mi infilai nell’auto , il conducente posizionò il trolli nel bagaglio e partimmo. Arrivati a destinazione chiesi al tassista la ricevuta che compilò seduto al suo posto di guida e scesi, sicura che l’autista venisse ad aprire il bagagliaio. Non feci a tempo a fare il giro dell' auto, controllando la ricevuta, che “l’autista” partì velocemente con il mio trolli ! Pensai in un primo momento ad una sbadataggine , ma non era così il trolli non mi fu mai recapitato e mi accorsi che la ricevuta era priva di numero. Vane furono le ricerche. Era chiaro che il cosiddetto “autista” era un abusivo ed un malvivente. Raccontai il brutto episodio ad una mia collega , che mi suggerì di far riferimento ad una brava e veloce tassista: Milena.
Milena divenne , quando le partenze coincidevano con i suoi turni, la mia tassista preferita. E’ una donna piena di entusiasmo nei riguardi della vita , appassionata al suo lavoro, abilissima a trovare le strade più veloci e a superare imprevisti di traffico, presto la stima reciproca si trasformò in amicizia. Le piaceva ascoltare i racconti dei servizi che avevo preparato e, all’appuntamento seguente, mi chiedeva : “ allora come è andata?”. La interessava il mondo sconosciuto della Rai, e intessevamo conversazioni simpatiche e vivaci, Milena, con la sua intelligenza, non superava mai il limite della discrezione e del rispetto. Ai miei racconti su alcuni meccanismi Rai, che le sembravano incredibili, a volte rispondeva “ Ma davero?” Con una “v” sola da vera romana. Mi raccontava dei suoi figli e delle difficoltà del lavoro, una donna pratica, attenta ai pericoli della vita, le battute non mancavano mai nelle nostre chiacchierate che si estendevamo su mille argomenti, ridevamo molto…Presi l’abitudine di chiamare Milena anche per motivi privati e così mi accompagnò all’esame da giornalista professionista… Quando mi lasciò alla porta dell’Ergife mi abbracciò e mi disse : “ Aho , faiè vedè chi sei …sei la meio!!!” La guardai : aveva gli occhi lucidi….la spontaneità e l’affetto di quell’incitamento mi fecero sciogliere ( almeno un po') la tensione e l’emozione del momento, ma soprattutto mi fece capire che era veramente diventata un’amica. Fu felicissima quando le dissi che avevo superato l'esame, ma aggiunse:  “ mò pure l’esame dovevi da fà…” Non dimenticando la sua filosofia romana!....…..







Commenti

  1. E' sempre bello raccontare l'amicizia, la sincerità, l'educazione , i sorrisi...tutto quello che da sapore alla vita!

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  2. Evviva le donne tassiste...un valore aggiunto alla categoria ....donne che toccano la vita dei loro passeggeri anche se per pochi minuti e sanno regalano quei sorrisi che addolciscono la giornata

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  3. EVVIVA! E' vero... l'importanza della gentilezza , dell'attenzione all'altro ...fa parte non solo della professionalità , ma di chi nel proprio mestiere mette l'anima e il cuore.....e le donne tassiste ne sono piene

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