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Le segretarie

Maria Pompei era la mitica segretaria di Brando Giordani. Dire segretaria è sicuramente riduttivo. Maria ha insegnato il mestiere a moltissime ragazze quando le redazioni hanno cominciato ad affollarsi: ha cresciuto professionalmente una generazione di programmisti registi, oltre ad essere una persona squisita pronta ad ascoltare i problemi di tutti. Mi colpiva il tono della sua voce, sempre basso. non l'ho mai sentita non dico urlare, ma alzare la voce. Piccolina di statura , portava vertiginosi tacchi a spillo che non le creavano alcun problema di equilibrio, anzi il suo passo era quasi felpato. Maria è poi diventata un ottimo produttore esecutivo.
La particolarità di quegli anni era la collaborazione, l'aiuto reciproco . Lo scambio di idee ed opinioni erano alla base del nostro lavoro. Ho conservato questa abitudine fino all'ultimo in una Rai dove, la competizione e l'arroganza, spesso prendevano il sopravvento e questo per me è stato motivo di sofferenza anche se il mio obiettivo è stato sempre quello di " portare a casa un buon lavoro" come mi era stato insegnato.
Comunque non tutte le segretarie erano come Maria. Un dirigente Rai ne aveva una che teneva sulla sua scrivania una sfilza di bamboline portate o regalate da ogni parte del mondo. Una volta mi capitò di entrare e, senza volere, feci scivolare sul pavimento una bambolina che, fortunatamente, non riportò alcun danno...ma questo non impedì le ire della segretaria! Il dirigente uscì dalla stanza nel mezzo delle furie e le fece notare che forse non era il caso che mettesse così in precario equilibrio quelle bamboline….apriti cielo!!! Credo di essermi portata dietro l'odio della signora fino a quando è rimasta in Rai. Io, per prudenza, dopo  "l'increscioso"  episodio, ho sempre evitato di passare davanti a quella porta. Un'altra particolarità della Rai erano  gli ascensori: sempre zeppi di segretarie, funzionari, dirigenti che andavano, e vanno,  a prendere il caffè in qualsiasi momento della giornata, al bar dell'ottavo piano. Molte signore, con il borsellino in mano, ( mi ha sempre colpito questa caratteristica , non portavano mai con sé la borsa ) non esitavano a informare l'amica di turno, ma anche il povero ignaro occupante dell'abitacolo, di quante volte era andata di corpo "la pupa", o i particolari più dettagliati della malattia della zia. L'apertura delle porte dell'ascensore erano attese con sollievo dal malcapitato!.....

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