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Dietro le quinte di..."Cinematografo"

"Si dice" che  Gigi Marzullo sia piuttosto tirchio. Un episodio mi colpì particolarmente in tempi non sospetti. Eravamo appena arrivati al Lido di Venezia per la Mostra del Cinema. Marzullo soggiornava in una suite all’ Excelsior e convocò subito una riunione con me, una mia collega e le troupe, eravamo pronti ad aggirarci per il Lido a caccia di interviste. Sul tavolo, nella stanza, faceva bella mostra di sè una composizione di fiori e frutta. Entrò Marzullo che, indicando il vaso, chiese cosa fosse. All’unisono gli rispondemmo : sicuramente un omaggio dell’albergo. Non contento, ma soprattutto non fidandosi, chiamò la reception e chiese spiegazioni sul bel vaso di fiori e frutta. La risposta fu la stessa: un omaggio di benvenuto dell’Excelsior. Marzullo , temendo di doverlo pagare , ordinò, con tono concitato e perentorio, di mandare qualcuno nella suite per portarlo via immediatamente. La nostra ilarità, ma anche il nostro imbarazzo, salì alle stelle…lo splendido vaso fu subito rimosso da un solerte dipendente dell’Excelsior. Molti i “dietro le quinte” nelle interviste con attori e registi, organizzate dai competenti e bravi Uffici Stampa (spesso diventati amici). In occasione di “Mamma mia” venne a Roma l’immensa Meryl Streep. Mentre ero in attesa del mio turno mi chiamò l’Ufficio Stampa :“Rosellina tocca a te”. Entrai nella stanza, emozionata all’idea di trovarmi davanti a un mito di quella grandezza, ma il collega, dopo essersi consultato con la manager della Streep, mi disse: “ scusami, c’è stato un piccolo malinteso, è il momento del break, farai l’intervista subito dopo…” Mi accinsi ad uscire quando sentì la voce della Signora Streep : “ …La signora è entrata, non mi sembra gentile farla uscire …adesso facciamo l’intervista , poi il break”. Che dire di fronte a tanta signorilità e professionalità? Mi rilasciò un’intervista senza alcuna fretta, facendo delle pause profonde fra una frase e l’altra, come se volesse riprendere fiato per dare più forza al concetto. Poche ore prima era arrivata la notizia della morte di Paul Newman, non potei fare a meno di chiederle un suo commento, lo fece con eleganza, concludendo : “Era per me un caro, caro amico, un lavoratore instancabile, un professionista ineguagliabile…” e le lacrime le riempirono gli occhi luminosi… Lasciai quella stanza con l’immagine di un’artista e di una donna sublime. Sempre in quegli anni venne a Roma Dustin Hoffman, in occasione del film “Kung fu Panda”, dava la voce a Shifu , il panda Maestro di kung. L’Ufficio Stampa mi avvertì che Hoffman avrebbe rilasciato le interviste solo ai TG. Mi accontentai, quindi, di assistere alla Conferenza Stampa : ascoltare questo mito ineguagliabile, così generoso nell’esposizione, era già motivo di emozione e gioia. Mentre stavo per andarmene, dopo aver  intervistato   Fabio Volo che nel film dava la voce a Po, il panda guerriero, venni raggiunta dall’ Ufficio Stampa trafelato… “Corri…si è liberato un posto,vuoi intervistare Hoffman?” Se volevo! Mi precipitai nella stanza . Hoffman era seduto con un paio di bermuda ( era estate) e i suoi piedi, nudi, non toccavano il pavimento, data la sua altezza non gigantesca ! Appena entrata l’insuperabile artista mi chiese con aria seria : “lei è l’ultima giornalista dell’elenco ?” Pensai subito che fosse stanco e che mi avrebbe mandato via, visto che la mia intervista non era prevista. Con in filo di voce dissi : “Si…” , pronta a girare i tacchi. Il suo viso si allargò in un sorriso : “ Ha vinto un premio! Farò con lei l’intervista più lunga della giornata”. Grandezza di un grande : aveva capito la situazione e voleva mettermi a mio agio!..... 

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