Guido Sacerdote era stato autore e produttore, insieme ad Antonello Falqui, di "Studio Uno" e di molte edizioni di successo di "Canzonissima". Mi chiedeva sempre se ero uscita dalle Scuole delle Orsoline (famose suore che educavano la borghesia romana) :"Sei sempre così educata e discreta in questo casino", mi diceva.
Era piccolo e tondo,orgoglioso delle sue radici ebree. Era così tondo (forse più largo che alto) che preferiva stare seduto. Aveva l'eterna sigaretta in bocca e, fra una boccata e l'altra, faceva fare delle giravolte al fumo raccontandomi di programmi mitici, di personaggi immensi con semplicità, di come le Kessler si erano adattate alle pesanti calze scure , nonostante fossero fastidiose , per ballare il famoso "Da Da Umpa" . " Fu una censura imposta dalla Rai " mi confidava " non potevano presentarsi in scena con le gambe nude"...Insieme a Falqui aveva portato in televisione Mina, decretando definitivamente il successo dell'ineguagliabile artista, e ne parlava come se fosse sua cugina, con semplicità e affetto. Nel tempo libero passava le sue giornate da Battistoni, il raffinato negozio di abbigliamento maschile a Via Condotti, era grande amico del proprietario. Possedeva una collezione incredibile delle famose sciarpe di cashmere del negozio di alta sartoria , ogni giorno ne aveva una di colore diverso. Non so come potesse farne a meno d'estate. Se ne andò in silenzio, con stile, nel 1988...mi sembrò di perdere un caro zio.
Paolo Giaccio, giornalista, aveva già collaborato con Giordani e Ravel ad "Odeon". Appassionato di musica era in realtà un amico che ho rincontrato casualmente a " Variety". Infatti, ragazzi, trascorrevamo le vacanze a Sabaudia , nota località marina vicino Roma , che ci ha visti adolescenti e poi giovani uomini e donne. I nostri vicini quando giocavamo a fresbee nella grande spiaggia (Paolo era un campione) erano Alberto Moravia, Dacia Maraini...Giaccio , bravo nel suo lavoro, si occupava soprattutto dei servizi musicali, era solito usare un tono un po' autoritario e "arrogantello" nei confronti dei registi che collaboravano al programma rendendolo, a volte, non proprio simpatico. "Colpa" forse dell'irruenza della gioventù e sicuramente negli anni sarà cambiato mantenendo la sua indiscutibile bravura e il suo simpatico sorriso. Non abbiamo più avuto occasione di lavorare insieme ed un destino crudele lo ha strappato alla vita troppo presto…...
Era piccolo e tondo,orgoglioso delle sue radici ebree. Era così tondo (forse più largo che alto) che preferiva stare seduto. Aveva l'eterna sigaretta in bocca e, fra una boccata e l'altra, faceva fare delle giravolte al fumo raccontandomi di programmi mitici, di personaggi immensi con semplicità, di come le Kessler si erano adattate alle pesanti calze scure , nonostante fossero fastidiose , per ballare il famoso "Da Da Umpa" . " Fu una censura imposta dalla Rai " mi confidava " non potevano presentarsi in scena con le gambe nude"...Insieme a Falqui aveva portato in televisione Mina, decretando definitivamente il successo dell'ineguagliabile artista, e ne parlava come se fosse sua cugina, con semplicità e affetto. Nel tempo libero passava le sue giornate da Battistoni, il raffinato negozio di abbigliamento maschile a Via Condotti, era grande amico del proprietario. Possedeva una collezione incredibile delle famose sciarpe di cashmere del negozio di alta sartoria , ogni giorno ne aveva una di colore diverso. Non so come potesse farne a meno d'estate. Se ne andò in silenzio, con stile, nel 1988...mi sembrò di perdere un caro zio.
Paolo Giaccio, giornalista, aveva già collaborato con Giordani e Ravel ad "Odeon". Appassionato di musica era in realtà un amico che ho rincontrato casualmente a " Variety". Infatti, ragazzi, trascorrevamo le vacanze a Sabaudia , nota località marina vicino Roma , che ci ha visti adolescenti e poi giovani uomini e donne. I nostri vicini quando giocavamo a fresbee nella grande spiaggia (Paolo era un campione) erano Alberto Moravia, Dacia Maraini...Giaccio , bravo nel suo lavoro, si occupava soprattutto dei servizi musicali, era solito usare un tono un po' autoritario e "arrogantello" nei confronti dei registi che collaboravano al programma rendendolo, a volte, non proprio simpatico. "Colpa" forse dell'irruenza della gioventù e sicuramente negli anni sarà cambiato mantenendo la sua indiscutibile bravura e il suo simpatico sorriso. Non abbiamo più avuto occasione di lavorare insieme ed un destino crudele lo ha strappato alla vita troppo presto…...
Commenti
Posta un commento