"Colosseum" ebbe un gran successo. Il venerdì sera (giorno in cui andava in onda la trasmissione) di solito, finito il lavoro, partivo per il mare in Toscana. Una sera fermandomi al casello dell'autostrada, mentre cercavo nella borsa i soldi per pagare il pedaggio, il casellante mi disse: " Signorina faccia presto...devo andare a casa a vedere "Colosseum!" Immaginate la mia sorpresa... Brando Giordani ed Emilio Ravel sapevano dare il giusto peso alle cose. Il lavoro doveva essere fatto con serietà e nello stesso tempo con leggerezza. Non ci si sottraeva alla fatica, ma non mancava mai l'ironia, il non prendersi troppo sul serio. La coppia Giordani e Ravel era stata soprannominata da noi, con il loro beneplacito, " Bibi e Bibò" i ragazzini discoli, protagonisti di un famoso fumetto tedesco, che ne combinavano di tutti i colori. Ravel, sempre elegantissimo, con i suoi panciotti perfettamente abbinati alla giacca ed alla cravatta, un vero " english man" non disdegnava di andare a girare i " siparietti" (sigle che intramezzavano i servizi) al Colosseo con una serie di fazzoletti di carta sotto il suo cappello per non fare gocciolare il sudore, visto il caldo torrido. Una coppia inossidabile! I telefoni della "Tecno 77" erano " avveniristici", verdi, con la rotella per fare i numeri e con due bottoni che si accendevano quando li spingevi per passare la linea da una stanza all'altra. Giordani non esitava a rispondere al telefono, quando era in sala di montaggio, spacciandosi per i più improbabili personaggi e tenendo a lungo sulla corda l'ignaro interlocutore. Non mancava mai l'educazione: capitava spesso che Giordani dopo un'intensa giornata di lavoro, chiamasse al montaggio scusandosi per un ritardo di dieci minuti……( dico 10!)….
Percorriamo in bicicletta, Monica ed io, i vialetti di Fregene, alla ricerca della casa di Federico Fellini e Giulietta Masina, in Via Portovenere. Eccola! C'è un pò di emozione in noi, perchè tutto quello che riguarda il grande Maestro emoziona ed immaginare che, in un periodo della sua vita, abbia vissuto in questa casa, passeggiato nel giardino, pensato i suoi magici film, creato i suoi disegni ci fa muovere quasi con circospezione al di là del cancello, come se il Maestro fosse ancora lì e noi lo potessimo disturbare. Federico Fellini e Giulietta Masina misero su questa casa nel 1961, come racconta la stessa Masina a Costanzo Costantini. La grande coppia si innamorò di Fregene verso la fine degli anni cinquanta e decisero di comprarsi la casa dove trascorsero periodi sempre più lunghi. Diventata troppo piccola, perchè "affollata" dai moltissimi amici del mondo del cinema, nel 1966, comprarono un terreno dove costruirono una grande villa a due piani a Via Volosca 1...
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