Il desiderio di lavorare bene in un'atmosfera serena coincideva con la voglia di stabilire rapporti distesi fuori dall'ambiente del lavoro. Fui invitata , in quegli anni , ai "famosi" Capodanni in casa Giordani. Brando e la moglie Silvia festeggiavano il primo dell'anno aprendo con signorilità la bella casa sulla Via Camilluccia, circondata da un grande giardino, alla loro numerosa famiglia, ad amici e ai collaboratori più stretti (Sacerdote, Giaccio, Bolognini, Ravel…) . La famiglia di Brando era composta dai fratelli Sergio, regista di notevole bravura e di grande simpatia, Mario, medico, Bonizza , storica della moda , scrittrice . Numerosa anche quella di Silvia Sammaritani : cinque sorelle che vivevano ognuna in una villa nel grande parco con la propria famiglia . La particolarità della famiglia Giordani era l'accoglienza, l'interesse per l'ospite non era mai formale , anche se la conoscenza non era di lunga data, il desiderio di conoscere l'altro era una caratteristica di chi affollava la serata. L'ospitalità di Silvia, semplice ed elegante , era un appuntamento imperdibile perché si mischiavano la familiarità, ma anche l'ironia intelligente : quel saper ridere che rende la vita più lieve.
Stessa ospitalità ho goduto a Porto Santo Stefano, all'Argentario. Andavo in vacanza a Talamone, poco lontano e ci siamo scambiati visite "balneari" con la semplicità della stima e dell'amicizia. La libertà del mare e delle vacanze nulla toglieva al rispetto reciproco, anzi lo cementava: saper stare insieme con allegria ci faceva lavorare meglio…..
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