I computer furono introdotti in Rai intorno al 1995 . fino ad allora si sono usate le macchine da scrivere. Molti di noi guardavano quei misteriosi macchinari come se fossero bombe a orologeria pronte a scoppiare da un momento all’altro. Pochissimi erano quelli che possedevano un computer privato e conoscevano già i meccanismi. La Rai organizzò corsi che frequentammo per districarci nel mondo dell’informatica, ma, anche se molto utili, non bastarono a far sì che ne scoprissimo subito tutti i segreti. Ci furono delle scenette comiche in redazione , come quando qualcuno di noi si dimenticava di salvare il lavoro fatto e si cancellava tutto! La disperazione del malcapitato veniva attutita dalle risate dei colleghi e i più bravi arrivavano subito in soccorso del poveretto. In quegli anni collaboravo ad "UnoMattina" ed uno dei compiti di noi redattori era scrivere i copioni dello spazio che curavamo , li sottoponevamo al benestare degli autori e poi ne parlavamo con i conduttori che alle tre arrivavano in redazione. Il copione che si scriveva in quegli anni , era piuttosto complicato anche nell’impaginazione. Sulla sinistra del foglio venivano descritti i movimenti dei conduttori in studio e sulla colonna di destra il copione con il racconto del pezzo e le domande.
Insomma era una vera e propria sceneggiatura .Vi lascio immaginare cosa è stato prendere confidenza con il computer per scrivere questo benedetto copione. Emilio Ravel appese un foglio dietro la mia scrivania: “ Rivoglio la mia Olivetti 32!” con il disegno della mitica macchina da scrivere. Era vero. La rimpiangevo ogni volta che sbagliavo, e non erano poche. Entrare nel mondo di internet fu poi una scoperta incredibile. Prima era difficile procurarsi un numero di telefono , avere una notizia di cronaca, i colleghi dei giornali locali erano presi d’assalto da noi per le loro preziose informazioni. Non ci fermavamo davanti a niente eravamo capaci di arrivare dove era impossibile. Molti di noi possedevano una rubrica che era l’invidia di molti colleghi. Con internet diventò tutto più semplice , ma, quello spirito di collaborazione e di aiuto che esisteva fra di noi ( scambiarsi notizie, numeri di telefono…) e quella capacità mentale di superare ogni tipo di ostacolo, forse, si sono un po' perse . Molto spesso ho sentito rispondere ad un collega in difficoltà : “cerca su internet”. E’ vero, su internet trovi spesso, non sempre, la soluzione, ma c’è anche una freddezza poco collaborativa in questa risposta, diversa dall’ “aspetta: ti aiuto” che era la regola fra noi………..
Insomma era una vera e propria sceneggiatura .Vi lascio immaginare cosa è stato prendere confidenza con il computer per scrivere questo benedetto copione. Emilio Ravel appese un foglio dietro la mia scrivania: “ Rivoglio la mia Olivetti 32!” con il disegno della mitica macchina da scrivere. Era vero. La rimpiangevo ogni volta che sbagliavo, e non erano poche. Entrare nel mondo di internet fu poi una scoperta incredibile. Prima era difficile procurarsi un numero di telefono , avere una notizia di cronaca, i colleghi dei giornali locali erano presi d’assalto da noi per le loro preziose informazioni. Non ci fermavamo davanti a niente eravamo capaci di arrivare dove era impossibile. Molti di noi possedevano una rubrica che era l’invidia di molti colleghi. Con internet diventò tutto più semplice , ma, quello spirito di collaborazione e di aiuto che esisteva fra di noi ( scambiarsi notizie, numeri di telefono…) e quella capacità mentale di superare ogni tipo di ostacolo, forse, si sono un po' perse . Molto spesso ho sentito rispondere ad un collega in difficoltà : “cerca su internet”. E’ vero, su internet trovi spesso, non sempre, la soluzione, ma c’è anche una freddezza poco collaborativa in questa risposta, diversa dall’ “aspetta: ti aiuto” che era la regola fra noi………..
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