Non sono andata al Festival del Cinema di Cannes, ma ho seguito, come sempre, i commenti dei miei amici che amano il cinema e di questa passione ne hanno fatto il proprio lavoro come Fabio Falzone autore e conduttore di “Effetto Notte”, il programma di cinema , interessante e seguitissimo in onda su Tv 2000 e Valerio Caprara, famoso e bravissimo critico cinematografico , docente all’Università di Napoli, sono un'assidua lettrice delle critiche mai banali sul suo blog .Non sono una critica cinematografica, sono solo un’appassionata di cinema, ma quando sono uscita dalla sala, dopo aver visto “Il Traditore”, mi sono chiesta perché il film non avesse vinto la Palma d’oro, e perché non fosse stato premiato Pierfrancesco Favino, per la sua magistrale interpretazione. E’un film potente che ti entra dentro: il dolore della storia, gli intrecci della mafia, la morte, i personaggi così ben tracciati e interpretati, la genialità e la ricostruzione della morte di Falcone mi hanno riportato a quegli anni difficili, dove la figura di Tommaso Buscetta “mafioso” si intreccia con quella umana e lo porta a parlare, un fiume di parole che travolge la mafia, che permette arresti e scardinamenti della cupola.
La ricostruzione del maxi processo e dell’aula bunker è ineguagliabile, mi sembrava di assistere al processo di cui avevo tanto sentito parlare e letto. Favino raggiunge momenti di recitazione straordinari, ma non sono da meno gli altri Luigi Lo Cascio, Fabrizio Ferracane, Fausto Russo Alesi, Nicola Calì, Maria Fernanda Candido, Piergiorgio Bellocchio. La regia di Marco Bellocchio è superba, ti lascia senza fiato. Lo segui, per due ore e mezzo senza distrarti, per le strade che costeggiano la Baia di Rio, con il Pan di Zucchero che si staglia tra il mare e il cielo brasiliano, nei covi mafiosi dove avvengono efferati delitti, a Palermo, nelle Procure, nelle carceri e nelle stanze degli interrogatori, fino a Miami. Quel parlare di Favino portoghese, siciliano ti portano con forza nel mondo di Buscetta che si affida a Falcone per raccontare gli orrori della mafia. Ma è proprio l’orrore della mafia che ha allontanato la Palma d’oro dal film? Ora, però, solo un grande in bocca al lupo per gli Oscar 2020: il film è stato candidato per l’Italia alla prestigiosa statuetta come Miglior Film Straniero.
Aspettiamo le nomination il 13 gennaio 2020 e la corsa al traguardo il 9 febbraio 2020!
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